Il mercato del debito emesso con un focus ambientale, sociale e di governance (ESG) è cresciuto rapidamente negli ultimi anni, diventando un elemento significativo dell’attuale panorama degli investimenti obbligazionari. Se da un lato è incoraggiante vedere società e governi che intraprendono progetti verdi e sociali idonei a ricevere finanziamenti obbligazionari con il contrassegno ESG, dall’altro è necessaria una certa cautela.
Infatti, questa categoria in rapida crescita, ma ancora nascente, si è dimostrata vulnerabile al rischio di greenwashing. Per questo, un solido quadro di riferimento è fondamentale per valutare le credenziali di un’obbligazione con etichetta ESG.
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La rapida crescita delle emissioni con etichetta ESG è destinata a proseguire
Dall’emissione del primo green bond nel 2007, il mercato della finanza sostenibile è cresciuto notevolmente e si è ampliato fino a includere obbligazioni sociali, di sostenibilità e legate alla sostenibilità. Nel 2021, per la prima volta, sono stati venduti oltre 1.000 miliardi di dollari di obbligazioni per il finanziamento di specifici progetti ambientali/sociali (obbligazioni verdi, sociali e di sostenibilità) o per scopi generali (obbligazioni legate alla sostenibilità), la cui struttura è legata al raggiungimento da parte dell’emittente di un obiettivo ESG predefinito.
Alla base di questa rapida crescita c’è una domanda insaziabile da parte degli investitori, desiderosi di ottenere un’esposizione a investimenti più attenti alle tematiche ESG. Ciò ha portato al cosiddetto greenium, per cui gli investitori sono disposti a pagare di più per un’obbligazione con etichetta ESG rispetto all’equivalente “plain vanilla”, nonostante entrambe presentino lo stesso livello di rischio di credito. Secondo la nostra analisi, le obbligazioni ESG investment-grade denominate in euro sono tipicamente scambiate con un premio di circa tre punti base rispetto alle obbligazioni “vanilla”, mentre il debito ESG denominato in dollari USA è mediamente più costoso di circa sei punti base rispetto agli equivalenti non ESG.
L’aumento della domanda da parte degli investitori rende le obbligazioni con etichetta ESG una forma di finanziamento sempre più conveniente e dovrebbe continuare a invogliare gli emittenti ad introdurre nuove operazioni in questo mercato. Inoltre, le aziende e i governi sono sottoposti ad una crescente pressione per passare ad un’economia a basse emissioni di carbonio e per migliorare questioni come la disuguaglianza sociale. Per questi motivi, prevediamo che il mercato delle obbligazioni con etichetta ESG continuerà a crescere.
Obbligazioni ESG rischi di greenwashing
Poiché si prevede che le obbligazioni con etichetta ESG continueranno a crescere sia in termini di dimensioni che di complessità, è fondamentale comprendere le varie sfumature di questo mercato.
Se da un lato le obbligazioni con etichetta ESG offrono agli investitori nuove potenziali opportunità di diversificazione e di esposizione a investimenti più attenti alle tematiche ESG, dall’altro questo mercato presenta diverse sfide.
In primo luogo, la forte domanda di investimenti ESG da parte degli investitori e la flessibilità degli standard hanno creato un contesto che gli emittenti possono potenzialmente sfruttare. Per esempio, ci sono indicazioni di società che vendono obbligazioni con etichetta ESG per progetti ambientali/sociali poco credibili o, nel caso di obbligazioni legate alla sostenibilità, le società fissano obiettivi facili o già raggiunti.
In secondo luogo, vi è una mancanza di dettagli nei principi che le aziende utilizzano come linee guida per l’emissione di debito etichettato.
Sebbene non siano obbligatorie, la maggior parte delle società segue le linee guida dell’International Capital Market Association (ICMA) per l’emissione di ciascuna categoria di debito ESG: i Green Bond Principles, i Social Bond Principles, le Sustainability Bond Guidelines e i Sustainability-Linked Bond Principles. Queste linee guida sono vaghe e mancano di dettagli specifici sulle categorie di progetti ambientali e sociali. Ciò lascia molto spazio ad interpretazioni diverse da parte delle aziende, aumentando il rischio di un potenziale greenwashing.
In terzo luogo, si teme che le obbligazioni con etichetta ESG possano mancare di “addizionalità” o di impatto ESG positivo. Ad esempio, l’emissione di un green bond per spese operative di approvvigionamento di energia rinnovabile che erano già in corso non costituisce un nuovo investimento verde né raggiunge l’addizionalità. Un ulteriore problema è rappresentato dalle strutture obbligazionarie legate alla sostenibilità che consentono all’emittente di richiamare l’obbligazione prima della data di misurazione dell’obiettivo di sostenibilità o in cui la maggiorazione della cedola in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo è irrilevante.
Essenziale una valutazione più solida con un quadro delle obbligazioni ESG dedicato
Di conseguenza, è fondamentale valutare diligentemente le credenziali ESG di un emittente quando presenta una nuova operazione obbligazionaria sul mercato. Per questo motivo abbiamo creato un framework proprietario che ci aiuta a valutare la qualità e l’autenticità delle obbligazioni con marchio ESG. Questo ci aiuta a identificare le obbligazioni “greenwashed” e “social washed” e ci aiuta anche a stabilire se dobbiamo pagare il “greenium “associato al titolo.
I nostri analisti conducono ricerche approfondite, tra cui l’esame di risorse esterne come relazioni societarie, dati e documentazione obbligazionaria per raccogliere informazioni che potrebbero potenzialmente influenzare la nostra decisione di investimento (in senso positivo o negativo). Incorporiamo anche i dataset che abbiamo costruito internamente, tra cui il nostro Responsible Investing Indicator Model (RIIM).
Conclusioni
Gli investimenti attenti ai temi ESG sono ormai saldamente radicati nel settore obbligazionario. Tuttavia, come abbiamo sottolineato, questa forte dinamica di domanda da parte degli investitori ha creato un contesto che può essere sfruttato dagli emittenti. Queste obbligazioni sono auto-etichettate e non hanno regole applicabili a livello globale, il che rende gli investitori vulnerabili ad un possibile rischio di greenwashing. Per questo motivo è fondamentale valutare accuratamente ogni obbligazione ESG e utilizzare tale valutazione per formulare raccomandazioni di investimento.
A cura di Matt Lawton, Portfolio Manager, Fixed Income, T. Rowe Price