Dal punto di vista di Pechino, si è avvertita qualche turbolenza per le potenziali ricadute dell’invasione russa dell’Ucraina. Tuttavia, crediamo che la Cina sia ben posizionata per assorbire l’impatto del conflitto, per le seguenti ragioni.
In primo luogo, la Russia rappresenta solo il 2% delle esportazioni e il 3% delle importazioni della Cina. L’impatto diretto è effettivamente gestibile.
Inoltre, i mercati sono preoccupati per l’aumento dei prezzi del petrolio, che può causare una maggiore inflazione e una crescita più lenta. Tuttavia, il deficit commerciale petrolifero della Cina rappresenta solo l’1,4% del PIL e la Cina ha uno dei più bassi indici dei prezzi al consumo tra le principali economie, quindi è effettivamente più in grado assorbire questo impatto di secondo livello rispetto ad altri Paesi.
Infine, gli investitori stranieri stanno vendendo le azioni cinesi perché si preoccupano di ulteriori sanzioni alle aziende. Riteniamo che difficilmente queste aziende saranno disposte ad assumersi ulteriori rischi di sanzioni solo per continuare a fare affari con la Russia. Inoltre, Pechino ha anche chiarito che non vuole essere colpita dalle sanzioni statunitensi inferte alla Russia. Gli alti funzionari statunitensi hanno incontrato i funzionari cinesi a Roma e, a seguire, ha avuto luogo anche un incontro tra il Presidente Xi e il Presidente Biden. Crediamo che entrambe le parti siano più propense a impegnarsi in un dialogo sincero rispetto al passato, e questo crea un contesto favorevole per l’equity cinese.
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La ripresa del Covid-19
I nuovi lockdown in Cina stanno avendo, inevitabilmente, un certo impatto sui consumi, e alcune fabbriche sono temporaneamente chiuse. Anche se questa è la maggiore ondata di contagi nella Cina continentale dal secondo trimestre 2020, abbiamo già vissuto scenari simili in passato. L’ultima ondata nel 2020 si è rivelata una buona opportunità di acquisto, poiché il mercato ha recuperato rapidamente dal momento in cui gli investitori hanno saputo guardare oltre le restrizioni. Inoltre, il Presidente Xi si è impegnato ad ammorbidire l’impatto economico delle politiche anti-Covid. A Shenzhen, ad esempio, ha permesso alle fabbriche e al trasporto pubblico di riprendere in alcune aree selezionate. I funzionari calibreranno le loro politiche per ridurre al minimo le conseguenze sull’economia e sui mercati.
5 emittenti a rischio de-listing nel 2024-25
Il governo cinese sta lavorando proattivamente con gli Stati Uniti su un piano di cooperazione sulla revisione degli American Depositary Receipt (ADR) e la Cina ha anche espresso il proprio sostegno alle aziende che vogliano quotarsi all’estero. Nel frattempo, anche la Borsa di Hong Kong sta rendendo gli ADR più facili da acquistare.
Preoccupazioni per un ulteriore inasprimento normativo per le platform company
I titoli tecnologici hanno sofferto a causa delle preoccupazioni relative a un ulteriore inasprimento delle misure, per poi rimbalzare quando sono state ventilate politiche maggiormente coordinate in futuro. Crediamo che ci saranno politiche più chiare, ma dato che i titoli tecnologici dominano l’indice potremmo ancora vedere alcune variazioni. È un buon momento, per gli investitori, per guardare oltre gli indici, dato che essi non sono rappresentativi dell’universo delle oltre 5000 società cinesi.
Il settore immobiliare frena l’economia reale
Il rallentamento del settore immobiliare è stato indotto dalle politiche governative. Il Governo è consapevole delle conseguenze indesiderate, e sta spingendo per allentare la morsa. Il sostegno del governo arriverà, ma ci vorrà del tempo affinché arrivi all’economia reale. Assistiamo inoltre ad azioni più coraggiose da parte dei governi locali per alleggerire il carico sulle città. Il Governo ha anche indicato che il programma pilota dell’imposta sulla proprietà non sarà ampliato nel 2022, eliminando un ostacolo per il settore. Inoltre, la Cina ha fissato un elevato obiettivo di crescita del PIL del 5,5%, ci aspettiamo che seguano altre politiche per favorire la crescita, il che sarà positivo per i mercati azionari. Nella strategia China Evolution Equity, abbiamo un’esposizione del 10% circa al settore immobiliare, tra i titoli segnaliamo uno sviluppatore SOE (China Resources Land), un operatore SOE di centri commerciali (China Resources Mixc Lifestyle) e un gestore immobiliare (Country Garden Services). Riteniamo che siano titoli ben differenziati e che prenderanno più quote di mercato dai concorrenti più deboli dopo questo rallentamento.
Opportunità in mezzo alla volatilità
Nel complesso, le basse valutazioni delle azioni cinesi e la posizione della Cina come unica grande economia che allenterà le proprie politiche saranno fattori di supporto per le azioni cinesi. L’estrema dislocazione dei prezzi si è rivelata una buona opportunità di acquisto per i gestori attivi. Sfrutteremo la volatilità a breve termine per aggiungere azioni di società con modelli di business comprovati che prima erano scambiate a premio, ma che ora sembrano sempre più attraenti.
A cura di Rob Secker, Portfolio Specialist, T. Rowe Price