Terzo trimestre dell’anno: tra fasi ribassiste e rally finale

Siamo ormai entrati nell’ultimo trimestre dell’anno e ci si inizia a domandare se, alla tendenza ribassista in atto, si sostituirà il consueto e atteso rally di fine anno. La stagione degli utili del terzo trimestre dell'anno è appena iniziata. Le prime pubblicazioni sono confortanti ma occorrerà valutare la guidance per il prossimo anno.
Terzo trimestre dell'anno

Siamo ormai entrati nell’ultimo trimestre dell’anno e ci si inizia a domandare se, alla tendenza ribassista in atto, si sostituirà il consueto e atteso rally di fine anno. La stagione degli utili del terzo trimestre dell’anno è appena iniziata. Le prime pubblicazioni sono confortanti ma occorrerà valutare la guidance per il prossimo anno.

Gli effetti della pandemia, la persistente inflazione, la guerra in Ucraina e la debolezza cinese sono le principali cause della crisi dei mercati finanziari. La politica sempre più aggressiva delle Banche Centrali sui tassi d’interesse e l’inizio del QT hanno di fatto accelerato la flessione di azioni e obbligazioni. Le valutazioni dei principali mercati azionari sono tornate ad essere interessanti dopo la forte correzione di questi mesi. La spada di Damocle del taglio degli utili futuri per il deterioramento delle prospettive economiche, come ha anche certificato recentemente il Fondo Monetario Internazionale, rendono però il quadro alquanto complesso. A onor del vero l’economia americana si sta dimostrando più resistente di quanto ci si attendesse. I consumi e l’occupazione si mantengono elevati, così come il dato della produzione industriale di settembre che ha sorpreso in positivo. Tutto questo suggerisce una crescita del PIL del terzo trimestre dell’anno che potrebbe essere più solida rispetto a quanto previsto. In Europa la guerra e la crisi energetica pesano maggiormente, mentre in Cina la conferma della politica zero-covid e la crisi del settore immobiliare attestano la debolezza in atto.

Le forti correzioni di mercato di questi mesi hanno generato un estremo pessimismo tra gli operatori che si riflette negli indicatori di sentiment che da tempo stazionano su livelli particolarmente depressi, segnalando la possibilità di una reazione positiva. Se a questo si aggiunge la forte esposizione ribassista degli Hedge Fund, la miscela risulta esplosiva. Un rimbalzo del mercato azionario non isolato, ma più consistente, potrebbe provocare un’accelerazione per la necessità, specialmente delle strategie sistematiche, di chiudere le posizioni “corte” su segnali tecnici. Tutto questo all’interno di un quadro di ridotta liquidità di mercato, Il cui deterioramento a cui stiamo assistendo in questi mesi, rende le escursioni di prezzo più ampie ed erratiche. Pensare ad una potenziale inversione di tendenza appare prematuro. E’ possibile e probabile che si possa vedere un nuovo minimo di mercato. Ha più senso operare per gradi. Al momento è giusto focalizzarsi sulla campagna relativa agli utili del terzo trimestre dell’anno. Siamo ancora allo stadio iniziale ma le prime impressioni sono confortanti. L’elemento catalizzante per il futuro andamento del mercato, sarà però la guidance che verrà data dalle aziende sul prossimo anno.

Commento a cura di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team di GAM (Italia) SGR

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