A nostro avviso, la BCE sta dimostrando di essere disposta ad adottare le politiche monetarie che si dovessero rivelare necessarie a prescindere dallo stress sui mercati finanziari. L’Istituto di Francoforte ha chiarito che per far fronte a due problemi tra loro fondamentalmente diversi – l’inflazione e la stabilità finanziaria – ha a sua disposizione due strumenti diversi. Questo è importante, in quanto segnala che la politica della BCE non sarà governata dal dominio finanziario.
Per quanto riguarda l’aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche, gli economisti hanno rivisto al rialzo le loro proiezioni per l’inflazione core di quest’anno (al 4,6% a/a), ma invece hanno abbassato le stime per il 2024 e il 2025 (al 2,5% e al 2,2%). Da notare che l’ultimo rialzo dei tassi di 50 pb è stato sostenuto da un’ampia maggioranza e solo tre o quattro membri del Consiglio generale non hanno votato a favore della manovra. Per il momento, continuiamo ad aspettarci un atteggiamento più dovish da parte della BCE e prevediamo che alla prossima riunione di maggio verrà deciso un rialzo di 25 punti base, che sarà probabilmente seguito da una pausa.
A cura di Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM