Secondo Morgan Stanley è impossibile non investire in criptovalute

21Shares: Morgan Stanley, è impossibile non investire in criptovalute

21Shares: Il colosso di Wall Street Morgan Stanley, una delle banche d’investimento più grandi e importanti in America, offrirà in esclusiva dei fondi legati alle criptovalute ai clienti di cui gestisce il patrimonio.

Diventando di fatto la prima tra le maggiori banche d’investimento statunitensi a proporre un certo tipo di esposizione alle criptovalute. Gli investimenti, tuttavia, saranno limitati a una soglia massima pari al 2,5% dell’intero patrimonio di un singolo cliente afferma 21Shares. Per fare le dovute proporzioni, bisogna considerare che la sezione di gestione patrimoniale di Morgan Stanley amministra un ammontare di capitali complessivo di quasi 4 trilioni di dollari, suddiviso tra oltre 16mila consulenti. Stando a quanto riportato da una nota interna destinata agli investitori, questo istituto ha dichiarato che è impossibile non investire in questo asset, poiché la domanda per investimenti in Bitcoin è considerevolmente cresciuta negli ultimi anni.

Morgan Stanley ha deciso di offrire esposizione ai suoi clienti attraverso tre fondi legati alle criptovalute, due dei quali di proprietà di Galaxy Digital afferma 21Shares, mentre la gestione del terzo è divisa tra l’asset manager FS Investments e NYDIG. “Affinché le opportunità speculative divengano una asset class in cui investire, che possa avere un ruolo importante nel diversificare un portafoglio, sono necessari dei progressi, sia sul lato della domanda che sul lato dell’offerta. Con le criptovalute, riteniamo che questo upgrade sia stato compiuto, in quanto vi hanno confluito un quadro normativo solido, un livello di liquidità più elevato, la disponibilità di prodotti e un crescente interesse degli investitori, specialmente in quelli istituzionali” – Morgan Stanley.

L’adozione del Bitcoin ha accelerato come mai prima d’ora: dalla seconda metà del 2020, abbiamo assistito a come degli stakeholder, anche molto diversi tra loro, abbiamo deciso di esporsi a questa criptovaluta: si parla di 9mprese come Square e Meitu – recentemente quotatasi sulla borsa di Hong Kong – e di grandi atenei come Harvard e Yale e addirittura di amministrazioni cittadine come quella di Miami, che si sono dette interessate ad aggiungere criptovalute nelle loro riserve. Sullo stesso piano, la scorsa settimana il Brasile ha ufficialmente lanciato il suo primo ETF sul Bitcoin, quotato su B3, la seconda piattaforma di scambio più antica della nazione, con sede a San Paolo afferma 21Shares.

La progressiva maturazione del settore ha portato anche a dei miglioramenti nei toni con cui ci si rivolge ai Bitcoin. Per esempio, durante un meeting virtuale sui servizi bancari digitali, tenuto dalla Bank for International Settlement, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha riferito che il Bitcoin è più un sostituto dell’oro che del dollaro. Inoltre, il mondo sta anche realizzando quanto l’infrastruttura digitale sia sofisticata; a tal riguardo, la banca depositaria più grande al mondo, la BNY Mellon, ha investito 133 milioni di dollari nel finanziamento di FireBlocks, che svolgerà la funzione di primo deposito per criptovalute per conto dei clienti di BNY.

Per concludere afferma 21Shares, dato che l’adozione da parte degli investitori istituzionali ha profondamente cambiato la narrativa dell’adozione del Bitcoin stesso, è bene ammettere che gli enti più piccoli sono ancora poco rilevanti in questo mercato. Tuttavia, noi di 21Shares non potremmo essere più ottimisti circa il ciclo economico che stiamo vivendo in questo momento, poiché i portafogli che possiedono una quantità di Bitcoin inferiore a 1 hanno raggiunto uno dei picchi più elevati di sempre nei giorni scorsi, molto più elevato di quello registrato con il ciclo del 2017. Questo significa che sia le istituzioni che gli investitori retail si stanno avvicinando alla valuta digitale a un ritmo che non è mai stato così sostenuto.

Analisi del Research Team di 21Shares

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