Il Ftse Mib sta cercando di recuperare dopo la flessione dovuta allo stacco dei dividendi della scorsa settimana. La fase di storno è stata significativa, portando l’indice a toccare l’area dei 34.200 punti, un supporto chiave che corrisponde al 61,8% di Fibonacci dell’ultima fase rialzista.
Monitorare l’area dei 34.200 punti è cruciale. Se questo supporto dovesse cedere, si potrebbe verificare un’accelerazione ribassista che riporterebbe l’indice verso i 33.800/33.700 punti.
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Previsioni a breve termine
Per ora, l’importanza del supporto di 34.200 punti sta favorendo un rimbalzo, anche se è prematuro definirlo tale. Per una conferma del rimbalzo, sarà necessario il superamento dei 34.600 punti, che potrebbe portare l’indice verso l’area dei 34.700 punti, anticipando un futuro range di oscillazione tra i 34.200 e i 35.000 punti.
La tendenza generale non è positiva, con un distacco tra gli indici statunitensi e quelli europei, dove i primi stanno mostrando una forza relativa rispetto ai secondi. Il Ftse Mib è tornato in linea con l’Eurostoxx 50, senza particolari motivi di entusiasmo o pessimismo.
Il scenario più probabile per il Ftse Mib è quello di un range di oscillazione. In questo contesto, si sconsigliano grandi acquisti di azioni.
Analisi su ENI e Saipem
Alla luce del recente andamento del petrolio, il trader Murano fornisce le seguenti indicazioni operative per ENI. Il titolo ha annunciato un buy-back, storicamente favorevole per le quotazioni.
Nonostante la tendenza ribassista, il supporto significativo a 14,5 euro offre un’opportunità per operazioni contrarian, con ingressi a mercato sulla debolezza e stop al cedimento dei 14,1 euro, mirando a un target di 15 euro.
Saipem, pur avendo subito una fase di storno, mantiene una tendenza positiva. Non è più un titolo puramente legato al petrolio, grazie alla diversificazione del modello di business. Attualmente, il supporto a 2,3 euro offre una buona opportunità per un’operazione contrarian, con ingresso a mercato e chiusura delle posizioni al cedimento dei 2,2 euro, mirando a un target sopra i 2,4 euro.
Focus su Enel e Terna
Enel ha mostrato una forte accelerazione nell’ultimo mese, passando da 6 a 6,85 euro. Tuttavia, l’avvicinarsi all’area dei 7 euro ha innescato prese di profitto fisiologiche.
La tenuta dei 6,45 euro è cruciale per mantenere la tendenza neutro-positiva. Nuovi ingressi sono consigliati solo al superamento del massimo relativo di 6,85/6,87 euro, con un target sopra i 7 euro.
Terna è l’utility più stabile nel breve termine, ma ha comunque subito prese di beneficio significative. La tendenza è al ribasso, con un canale discendente che potrebbe portare le quotazioni verso l’area dei 7,5 euro.
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