Ci aspettiamo che la BCE annunci un aumento dei tassi di 75 punti base nella riunione del Consiglio direttivo di giovedì 8 settembre. A far prevedere un aumento di 75 pb ci sono la lettura dell’inflazione di agosto, che mostra un ulteriore aumento delle pressioni sui prezzi nell’Eurozona, e i commenti da falco dei funzionari della Banca Centrale Europea, tra cui Isabel Schnabel e Francois Villeroy, in occasione del simposio di Jackson Hole. Per quanto riguarda l’inflazione, i dati di agosto hanno mostrato che l’inflazione primaria “headline” è ora superiore al 9% su base annua, con le statistiche dei Paesi baltici che confermano livelli superiori al 20%. Per quanto riguarda l’Eurozona nel suo complesso, l’inflazione è stata trainata dall’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e dei beni industriali non energetici, mentre l’inflazione energetica si è attenuata durante il mese di agosto, soprattutto a causa di una dinamica dei prezzi delle materie prime più stabile e degli effetti di base.
È importante notare l’aumento dell’inflazione Cpi core al 4,3% a/a, ben al di sopra della definizione di stabilità dei prezzi. Per quanto riguarda la comunicazione dei funzionari della BCE, i commenti del governatore francese sono stati da falco, dato che suggerito che l’obiettivo della neutralità della politica monetaria dovrebbe essere raggiunto entro la fine dell’anno. Così Villeroy ha implicitamente affermato che il tasso di sarà portato all’1,5% entro la fine di dicembre. Riteniamo che la BCE agirà ora a settembre (con un aumento dei tassi di 75 punti base) e il 27 ottobre (alzando di almeno 50 pb), ma poi farà una pausa, poiché i timori di recessione diventeranno più prominenti.
Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM