Cercando di assorbire la “nuova normalità”, i mercati di capitale hanno rivisto i prezzi degli asset con modalità che creano un quadro più equilibrato tra azioni, obbligazioni e opzioni alternative
Il Franklin Templeton Institute ha ospitato recentemente una serie di sessioni nelle quali i nostri gestori degli investimenti specializzati hanno esposto le loro riflessioni sugli investimenti. In generale, i nostri gestori degli investimenti concordano che:
- una recessione è probabile, ma le caratteristiche uniche della recessione alimentata dalla precedente pandemia hanno eliminato molti eccessi. Inoltre qualsiasi recessione sarà probabilmente modesta;
- l’inflazione scenderà, ma senza scendere ai bassi livelli toccati negli ultimi decenni.
Alla luce di questo contesto globale, i nostri esperti degli investimenti hanno esplorato le implicazioni per questioni quali l’allocazione strategica delle attività, le dinamiche del credito pubblico e privato, i driver tecnologici di megatrend con un impatto sulla società e gli investimenti, la gestione del rischio in portafogli azionari concentrati e l’impatto della sicurezza dei prodotti alimentari sulla stabilità geopolitica.
Vorrei ricordare qui qualche punto principale:
- I mercati sia azionari che obbligazionari possono funzionare in contesti di inflazione del 3%-5%, e le opportunità alpha emergono spesso quando i tassi d’interesse salgono e si stabilizzano.
- Con gli attuali tassi d’interesse elevati, in molte parti del mondo vi è spazio per un allentamento della politica monetaria, se vi sono segni di stress economico. Con i rendimenti attuali, è pertanto interessante il reddito fisso, soprattutto nel debito con duration più breve e titoli corporate di ottima qualità. Con gli sforzi della Federal Reserve per riconquistare credibilità, l’anno prossimo i tassi d’interesse potrebbero diventare più volatili. È tuttavia altrettanto possibile che l’andamento dei tassi sia meno accidentato del previsto, considerando che l’inflazione potrebbe mitigarsi da sé. Con quest’incertezza, potrebbe essere prudente concentrarsi su fattori quali la qualità del credito.
- L’immobiliare privato in generale beneficia di un aumento dell’inflazione e gode di elementi favorevoli, considerando che la combinazione di un aumento dell’e-commerce e il riallineamento delle catene di fornitura verso una gestione delle scorte “just in case”, ovvero in funzione del minimo necessario, agevola la crescita costante dei magazzini industriali.
- Gli aumenti dei tassi d’interesse hanno contribuito a un rafforzamento del dollaro statunitense, che dovrebbe persistere di pari passo con l’incertezza sulle dimensioni del rallentamento globale. Lo status del dollaro statunitense quale rifugio sicuro non corrisponde necessariamente alla situazione macroeconomica degli Stati Uniti, per cui qualsiasi variazione del sentiment potrebbe consentire un apprezzamento di altre valute. Lo yen giapponese è particolarmente interessante, dal momento che secondo le previsioni nel 2023 il Giappone dovrebbe essere il paese del G7 con la crescita più rapida.
- La direzione del dollaro statunitense influirà notevolmente sui mercati emergenti. La maggior parte degli investitori globali sottovaluta questa classe di attività, non la stima adeguatamente e la sottopesa. La qualità dei bilanci delle famiglie, delle società e degli stati, unita a un’accelerazione dell’esposizione a settori innovativi (ossia semiconduttori e scienze della vita) crea possibili opportunità.
- La qualità è anche un tema chiave nel credito privato e nel private equity. Lo riflette un focus su covenant migliori del debito e strutture di accordi favorevoli nel credito privato. Gli interessi di Limited Partnership (LP) secondarie nel private equity consentono agli investitori di partecipare al potenziale di rialzo di un investimento privato con un’esposizione minima al rischio insito nelle fasi iniziali della vita di una società, un elemento particolarmente interessante fintanto che la volatilità macroeconomica resta elevata.
- In un’ottica più lunga, i megatrend relativi all’aspetto variabile della gestione patrimoniale porteranno a portafogli più personalizzati, con una serie più ampia di attività gestibili e nuove nicchie e piazze di mercato specializzate. L’esperienza nella costruzione di queste architetture può essere condivisa tramite servizi di consulenza per i clienti, inclusa la costruzione di un portafoglio che integri meglio attività alternative.
L’impatto della sostenibilità, l’influenza delle società nelle fasi iniziali nel rivoluzionare la finanza tradizionale, e l’evoluzione dell’investimento in infrastrutture, sono stati a loro volta punti essenziali dell’agenda. Il grado di complessità nel valutare l’impatto di tutti questi fattori intercorrelati è aumentato. Cercando di assorbire la “nuova normalità”, i mercati di capitale hanno rivisto i prezzi degli asset con modalità che creano un quadro più equilibrato tra azioni, obbligazioni e opzioni alternative.
Commento a cura di Stephen Dover, Chief Market Strategist e Head of Franklin Templeton Institute.