La banca centrale statunitense ha proseguito il suo percorso di normalizzazione della politica monetaria, aumentando il tasso di riferimento di 25 punti base, pur senza dare alcuna indicazione futura. Ci aspettiamo un altro aumento dei tassi di 25 punti base a maggio da parte della Federal Reserve.
Dall’ultima riunione del FOMC emerge che, per quanto riguarda il tasso terminale, i “dot plot” non rivelano alcuna novità significativa, con il tasso dei Fed funds che dovrebbe raggiungere il picco del 5,1%, previsione invariata rispetto a dicembre. Si tratta di un dato importante, poiché i recenti dati macro suggeriscono una certa capacità di resistenza, data da una forte attività sia a gennaio che a febbraio di quest’anno. Ciò potrebbe portare a un rialzo del tasso terminale, con la crisi bancaria che si ripercuote sulle condizioni di prestito interne, attenuando le prospettive economiche. Nel complesso, gli “effetti sono incerti”, come ha osservato la Federal Reserve.
Nei prossimi mesi “potrebbe essere appropriato un ulteriore irrigidimento delle politiche”: è la nuova forward guidance fornita dal FOMC, che sostituisce la precedente secondo cui “saranno appropriati continui aumenti dell’intervallo obiettivo”, suggerendo che un rialzo dei tassi a maggio non è da dare per scontato.
A cura di Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM