Come ampiamente previsto, la Fed alza i tassi di 75 punti base per il quarto anno di fila, poiché ulteriori sorprese al rialzo dell’inflazione dalla riunione del FOMC di settembre hanno giustificato un aggiuntivo rapido inasprimento della politica monetaria. Ciò ha portato il tasso dei Fed funds a un intervallo del 3,75-4%, significativamente al di sopra della stima media di lungo periodo della Fed pari al 2,5%, in quanto l’inflazione troppo elevata continua a giustificare una politica monetaria restrittiva.
La Fed ha inoltre modificato la forward guidance contenuta nello statement per sottolineare l’entità dell’inasprimento fino ad oggi e il ritardo con cui la politica monetaria influisce sull’economia. Sebbene il linguaggio del comunicato lasciasse aperta la porta a un’ulteriore continuazione dei rialzi dei tassi di 75 pb, abbiamo interpretato i cambiamenti come la preparazione a una pausa nel ciclo di rialzi all’inizio del 2023.
Durante la conferenza stampa, il presidente Powell ha anche accennato al fatto che la Fed potrebbe infine raggiungere un tasso terminale più elevato rispetto a quanto previsto a settembre.
Nel complesso, la dichiarazione e la conferenza stampa non hanno modificato la nostra opinione secondo cui la Fed si fermerà probabilmente tra il 4,5% e il 5%. Prevediamo separatamente una recessione negli Stati Uniti all’inizio del 2023, che, a nostro avviso, limiterà la propensione della Fed a ulteriori rialzi dei tassi, nonostante un’inflazione ancora elevata. Tuttavia, riteniamo che la Fed non taglierà i tassi fino a quando l’inflazione non inizierà a scendere nel corso dell’anno.
A cura di Tiffany Wilding, North American Economist e Allison Boxer, Economist di PIMCO