Nell’annuale rapporto ESG di ClearBridge, affiliata Legg Mason, è presente anche un focus sull’industria energetica midstream
ClearBridge Investments, la maggior affiliata azionaria del gruppo Legg Mason (con 120,5 miliardi di dollari di AuM), ha pubblicato il suo Impact Report 2020, rapporto annuale sulle tematiche ESG e sugli interventi di azionariato attivo portati avanti dalla società. Il rapporto illustra l’impegno di ClearBridge nello stimolare le aziende su temi come il cambiamento climatico, le emissioni di CO2, il consumo di plastica, lo spreco di acqua e gli standard di trasparenza, oltre che su altre problematiche come l’eguaglianza di genere e l’abuso degli oppioidi.
“L’importanza di tenere in considerazione i fattori ambientali, sociali e di governance ha acquisito un peso ancora maggiore nell’ultimo anno,” spiega Terrence Murphy, CEO di ClearBridge. “In questi tempi così difficili, portare avanti questioni basilari di sostenibilità – in particolare, tenere in considerazione di tutti gli stakeholder – si rivelerà cruciale per arrivare a miglior risultati sul lungo termine. Gli azionisti pretendono trasparenza dalle società quotate e crediamo che le nostre pratiche ESG siano di supporto in questo senso.”
ClearBridge è tra i 20 principali azionisti di oltre 300 società quotate, e con i suoi oltre 30 anni di esperienza negli investimenti sostenibili è oggi tra i leader nella promozione dei criteri ESG negli investimenti. Le questioni ambientali, nello specifico, sono secondo ClearBridge quelle che al momento rappresentano il rischio più significativo per la solidità a lungo termine delle aziende quotate.
Affrontare le sfide del cambiamento climatico
Come parte del suo processo di selezione bottom-up dei titoli, ClearBridge valuta per ogni azienda i potenziali rischi relativi al clima, così come le opportunità. In questo senso vengono presi in considerazione non solo i rischi fisici – ad esempio, danni agli asset dell’azienda causati da inondazioni o incendi – ma anche i rischi di transizione, ossia l’impatto dei cambiamenti di mercato e delle politiche di riduzione delle emissioni sui modelli di business, sulle dinamiche competitive, sugli sviluppi tecnologici e sulle decisioni di investimento.
“Utilizziamo la nostra influenza come investitori istituzionali e fiduciari per incoraggiare il management ad aumentare la trasparenza sulle emissioni di CO2, stabilire obiettivi di riduzione delle emissioni, accrescere l’uso di energia pulita e in generale pensare per il lungo termine” dichiara Mary Jane McQuillen, Portfolio Manager e Head of ESG Investment di ClearBridge.
Nel 2019, ClearBridge ha analizzato l’impronta di carbonio delle aziende dei suoi portafogli, allo scopo di identificare le fonti di emissioni dirette più significative. L’intensità di carbonio dei portafogli della società è risultata tra il 28% e il 35% inferiore rispetto ai benchmark correlati.
“Non evitiamo i settori ad alta intensità di carbonio,” spiega McQuillen. “Identificare semplicemente le industrie con le più alte emissioni dirette non è un buon indicatore di rischio, perché non guarda al futuro, non include le emissioni derivanti dai prodotti o dalle catene di fornitura, e inoltre non considera i fattori regolamentari e le dinamiche di mercato. Quello che fac ciamo è integrare nella nostra ricerca fattori ESG specifici per ogni settore, e favorire le aziende che promuovono le migliori pratiche in questo senso.”
Il caso delle società energetiche midstream
L’industria del petrolio e del gas, ad esempio, ha emissioni dirette relativamente basse: la maggior parte delle emissioni sono piuttosto associate con l’uso dei loro prodotti.
Una parte di questo comparto che sta attirando sempre più l’attenzione degli investitori ESG è quella del midstream, ossia di aziende che si occupano di trattare, stoccare, trasportare e commercializzare petrolio, gas naturale e gas naturale liquefatto. Storicamente questi operatori si sono organizzati come “Master Limited Partnership” (MLP), ma stanno ora passando a una più semplice struttura come C-corporation, che allarga la base di investitori e dà a questi la possibilità di sollevare problematiche ESG tramite deliberazioni assembleari. Tra i temi caldi, in questo senso, c’è quello delle emissioni di metano, un potente gas serra.
L’Impact Report 2020 di ClearBridge contiene un’analisi dell’industria del gas e del petrolio con un focus particolare proprio sul segmento midstream.
Commento a cura di Terrence Murphy, CEO di ClearBridge e Mary Jane McQuillen, Portfolio Manager e Head of ESG Investment di ClearBridge.