Impact, come si misura la sostenibilità?

L’integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nei processi di investimento sta diventando sempre più mainstream. Negli ultimi anni l’attenzione si è spostata dall’integrazione ESG all’aggiunta di Impact all’equazione.

Il punto di riferimento più ampiamente accettato per comprendere il concetto di “impatto” sono i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, che hanno acuito l’attenzione sull’impatto non finanziario degli investimenti e mirano a porre fine alla povertà, proteggere l’ambiente per le generazioni future e promuovere la prosperità per tutti.

Metodi di valutazione dell’impatto utilizzate comprendono la carbon e water footprint, che misurano la CO2 generata da una società e l’intensità del suo consumo idrico. Ci sono poi parametri “sociali” come il numero di persone che hanno accesso ai servizi finanziari o all’assistenza sanitaria. L’impronta totale ponderata di un portafoglio di investimento potrebbe quindi essere confrontata anche con una cifra di riferimento calcolata in modo analogo, così da formare un benchmark. Ad esempio, le emissioni di CO2 finanziate dal portafoglio del nostro European Sustainable Equity sono pari a 38.197 tonnellate all’anno, contro le 205.966 dell’indice MSCI Europe, sulla base di un patrimonio gestito di 323 milioni di euro (dati a settembre 2018).

La misurazione dell’impatto degli investimenti è carica di sfide legate alla disponibilità e all’integrità dei dati e alla mancanza di standard metodologici. Anche l’inclusione di due elementi chiave per il rating dei fondi sulla sostenibilità: engagement e intenzionalità.

Per “engagement” si intendono i proprietari di asset che utilizzano la loro posizione per stimolare attivamente le imprese a migliorare il loro impatto sulla società o sull’ambiente. Ad esempio, la carbon footprint di un’impresa, il suo uso dell’acqua o il suo impatto sociale. L’evidenza accademica ha dimostrato che queste attività di engagement e i miglioramenti che ne derivano dovrebbero rendere un’azienda più attrattiva e il suo modello di business più sostenibile, a vantaggio degli investitori attraverso il miglioramento delle prestazioni finanziarie e della valutazione.

L'”intenzionalità” valuta la misura in cui le aziende progettano di fare del bene in futuro attraverso i loro prodotti e soluzioni e attraverso il modo in cui operano nella società. La giusta intenzionalità aiuta la sostenibilità del modello di business a lungo termine di un’azienda.

Misurare l’impatto positivo delle imprese rimane una sfida per il settore e probabilmente genererà molto dibattito in futuro, spinto dai proprietari degli asset, dalle autorità di regolamentazione e dalle organizzazioni non governative. Nonostante le sfide, rimane importante che noi, in quanto settore, continuiamo a fare passi avanti e a stimolare ulteriori miglioramenti in questo campo. Il miglioramento della rendicontazione e della trasparenza, l’aumento del numero di fonti di dati e la standardizzazione dei metodi di misurazione porteranno senza dubbio a progressi sostanziali in questo campo nei prossimi anni. Per gli investitori, l’engagement e l’adempimento dei nostri doveri come azionisti delle società in cui investiamo può creare un vantaggio sia per i portafogli di investimento dei nostri clienti sia per la società in generale.

Una maggiore trasparenza sugli impatti positivi che le aziende stanno avendo ha diverse implicazioni per i gestori di portafoglio. Ad esempio, misurando le emissioni di CO2 o il consumo di acqua di un’azienda, è possibile valutare l’efficienza con cui l’azienda sta affrontando questi costi. Trattare bene l’ambiente riducendo le emissioni o utilizzando meno acqua può migliorare il profilo di un’azienda tra i consumatori e avere emissioni più basse può anche renderla meno vulnerabile a futuri aumenti del prezzo dell’energia e delle tasse.

A cura di Jeroen Bos, Head of Equities di NN Investment Partners

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