Se l’annuncio di un vaccino abbasserà i prezzi dei metalli preziosi a breve termine, ciò rappresenta soprattutto un’opportunità per entrare nell’asset class
Pfizer ha appena annunciato risultati promettenti per il suo vaccino contro il COVID 19 arrivato in Fase III. Mentre i ricercatori si aspettavano un tasso di protezione di circa il 60%, i risultati preliminari mostrano una protezione del 90%. Questo spinge gli indici azionari in alto, insieme ai tassi di interesse, al petrolio e ai metalli di base. Come prevedibile, la prima reazione è anche una minore ricerca di titoli rifugio e quindi un declino dei metalli preziosi.
Tuttavia, dobbiamo tenere presente che se tale annuncio sarà confermato, si tradurrà necessariamente in un aumento delle pressioni inflazionistiche. Senza contare che anche l’elezione di Joe Biden alla presidenza USA potrebbe far aumentare le aspettative di inflazione. Il suo piano di sviluppo delle energie rinnovabili è destinato infatti a portare forti spinte inflazionistiche, poiché il passaggio da energie fossili, molto dense, a energie rinnovabili, meno dense e più intermittenti, dovrebbe comportare un forte aumento dei costi dell’energia.
Dunque, se l’annuncio di un vaccino effettivamente abbasserà i prezzi dei metalli preziosi a breve termine, a nostro avviso ciò rappresenta soprattutto un’opportunità per entrare o rafforzare le proprie posizioni nell’asset class: questo perché il riemergere delle aspettative di inflazione dovrebbe comportare un calo dei tassi reali, favorendo il prezzo dell’oro e degli altri metalli preziosi. Sappiamo infatti che esiste una stretta e inversa correlazione tra prezzo dell’oro (e dei metalli preziosi in genere) e il livello dei tassi d’interesse reali.
Commento a cura di Benjamin Louvet, Commodities Portfolio Manager di Ofi Asset Management