I fondi guardano a un futuro sostenbile – appuntamento mensile

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In questa puntata di Market Star l’attenzione è rivolta sulla situazione globale, il ritorno della spinta inflazionistica verso l’alto e le opportunità di investimento in nuovi fondi.

Con l’aiuto di Sara Silano, Morningstar Italy, analizziamo da vicino gli effetti del conflitto tra Ucraina e Russia. La guerra infatti sta generando grande preoccupazione sui mercati finanziari.

Se da un lato infatti le sanzioni sono uno strumento utile per indebolire Mosca, l’effetto boomerang si ripercuote sulle borse, in particolari quelle europee, che hanno registrato un -4%. I colossi tecnologici, poi, hanno avuto una perfomance modesta, come nel caso di Netflix che ha visto un tonfo del titolo in borsa dopo la notizia del calo degli abbonamenti.

In Italia il governo sta pensando a un pacchetto di soluzioni per far fronte alle cosiddette 3 R: recessione, ratings (tassi d’interesse) e riduzione del reddito familiare. A beneficiare di questo provvedimento sarebbero famiglie e imprese, le categorie più esposte alle congiunture globali.

In ogni caso, dopo i primi sbandamenti, i mercati hanno dato segni di progressiva stabilizzazione.

Guardando agli investimenti, i fondi a lungo termine domiciliati in Europa hanno subito dei deflussi di circa 1,6 mld di euro. Nonostante ciò, il patrimonio degli EFT europei è rimasto sostanzialmente invariato, con gli investitori che su tutti hanno preferito gli EFT azionari.

Morningstar ha anche analizzato l’andamento dei titoli event driven, che possono essere un ottimo esempio di strategia alternativa, alla luce dei risultati molto positivi degli ultimi dieci anni. Si tratta di strategie prevalentemente azionarie che consistono nel prendere posizioni lunghe e corte in titoli di aziende che attraversano una fase di cambiamento.

Secondo Sara Silano, il mercato in maggiore espansione negli ultimi tempi, quello della sostenibilità, potrebbe rallentare a causa della situazione contingente, mantenendo comunque una certa solidità. L’Europa è capofila della spinta alla transizione ecologica, essendo il mercato più grande e diversificato di tutti, merito dell’impegno su più livelli sul fronte del climate change.

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