I prezzi del petrolio hanno raggiunto i massimi dal 2014, con il future sul Brent che ha superato gli 88 dollari al barile, mentre il future su Wti sfiora gli 86 dollari.
I prezzi del petrolio hanno raggiunto i massimi dal 2014, con il future sul Brent che ha superato gli 88 dollari al barile, mentre il future su Wti sfiora gli 86 dollari. Lo sbilanciamento tra domanda e offerta rischia tuttavia di sostenere ulteriori rialzi e la banca americana Goldman Sachs si aspetta che il Brent possa raggiungere presto i 90 dollari e allungarsi fino a 100 dollari nel secondo trimestre dell’anno. Da un lato infatti la domanda di petrolio si è riportata sui livelli pre-pandemia, mentre l’offerta resta sui minimi da oltre 20 anni.
La consistente liquidità presente in questo momento sui mercati finanziari e l’esigenza degli investitori di proteggersi dall’inflazione alimentano la crescita dei prezzi dell’energia.
Beneficiano di questo contesto molti titoli oil&gas, sui quali si può puntare tramite l’utilizzo di un unico strumento.
Per esempio, il certificate che ha come sottostanti Tenaris, A2a, Enel ed Eni permette di investire sulle società del settore energia.
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Strategie operative con il certificato Premi Fissi Cash Collect
Per i titoli del paniere lo scenario si prospetta moderatamente rialzista, ma la strategia è attuabile anche in una visione neutrale. Il nome del prodotto è Premi Fissi Cash Collect (Isin NLBNPIT172E4), ultimo prezzo scambiato a 99,4 euro, emesso il 19 gennaio 2022. Il premio trimestrale condizionato è del 2,60%. Il prossimo trigger di valutazione è il 22 aprile 2022.
Il peggior titolo del paniere è A2a, che quota attualmente 1,6395 euro (-2,41% dal livello iniziale) ma che dista il 28,27% dal livello barriera a scadenza (1,176 euro).
Caratteristiche del certificato Premi Fissi Cash Collect
Questo tipo di certificato consente di ottenere premi fissi nelle date di valutazione trimestrali a prescindere dall’andamento dell’azione sottostante. Inoltre, a partire dal sesto mese di vita, i certificate possono scadere anticipatamente: in tal caso viene rimborsato il valore nominale, oltre al premio fisso.
Grazie all’effetto step-down, il livello di rimborso anticipato decresce durante la vita dello strumento. A partire dal 100% del valore iniziale del sottostante, il secondo trimestre e successivamente diminuisce del 5% ogni 3 mesi fino al 75%.
A scadenza, se il Certificate non è scaduto anticipatamente, sono due gli scenari possibili:
- se la quotazione di tutte le azioni del paniere è pari o superiore al livello Barriera, il Certificate rimborsa il capitale investito e paga il premio fisso trimestrale;
- se la quotazione di almeno una delle azioni del paniere è inferiore al livello barriera, il Certificate paga il premio fisso trimestrale più un importo commisurato alla performance della peggiore tra le azioni che compongono il paniere, con conseguente perdita, parziale o totale, del capitale investito.
Indicatore di Rischio
L’indicatore di rischio assume che l’investitore mantenga il prodotto sino a scadenza. Il rischio effettivo può variare in modo significativo in caso di vendita del prodotto in un momento antecedente e l’investitore potrebbe ottenere un rendimento minore. L’indicatore sintetico di rischio è una guida per il livello di rischio di questo strumento finanziario rispetto ad altri prodotti. Tale indicatore illustra le probabilità di perdita del capitale per l’investitore a causa dell’andamento dei mercati o se l’Emittente, per effetto di un deterioramento della sua solvibilità ovvero versi in uno stato di dissesto, non sia in grado di corrispondere gli importi dovuti in relazione allo strumento finanziario (livello 5/7).
Da sapere prima di investire
Rischio di credito sull’Emittente. I certificati espongono l’investitore al rischio di credito sull’Emittente, compreso il rischio connesso all’utilizzo del “Bail-In” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.
Capitale iniziale non garantito. In caso di variazione negativa del sottostante superiore al livello della Barriera o nel caso di insolvenza dell’emittente, non è prevista la restituzione del capitale inizialmente investito.
Importo a scadenza. L’investitore è esposto al rischio di perdita (anche totale) del capitale investito nel caso in cui alla scadenza il Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante risultasse inferiore a quello corrispondente alla Barriera.
Dividendi. Ai possessori dei certificati non sono riconosciuti gli eventuali dividendi distribuiti dall’azione sottostante e non hanno alcun diritto ulteriore derivante dal possesso dell’azione stessa (per esempio i diritti di voto).
Fiscalità. I redditi derivanti da certificati di investimento sono soggetti ad una tassazione pari al 26%. Questo valore viene calcolato sia sui profitti derivanti da vendita (o rimborso) del certificato ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto sia sull’importo delle cedole eventualmente staccate dal prodotto finanziario durante la sua vita. È consentito compensare i redditi derivanti dai certificati con le minusvalenze rivenienti anche da altri titoli.
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