“Come previsto, nella riunione di ieri, la FED ha aumentato i tassi di 50 punti base e ha annunciato il suo programma di quantitative tightening. Nonostante l’atteggiamento da “falco”, il Presidente Powell ha escluso, per ora, la possibilità di un rialzo dei tassi di 75 punti base. Per le prossime due riunioni della Federal Reserve, rimangono sul tavolo ulteriori aumenti di 50 punti base. Si tratta comunque del più aggressivo aumento dei tassi dal 2000, a partire dal quale la Banca Centrale americana ha avviato il suo approccio restrittivo.
Continuiamo a pensare che, alla fine, la FED aumenterà i tassi meno delle aspettative del mercato, ma per ora è probabile che la sua posizione rimanga invariata, dato il forte stallo del mercato del lavoro e le dinamiche inflazionistiche. L’anno scorso la Fed ha commesso un errore politico lasciando che l’inflazione andasse fuori controllo e, di conseguenza, potrebbe scegliere di percorrere una strada sempre più restrittiva nel tempo, cercando nel frattempo di bilanciare il percorso di inasprimento senza creare una recessione accidentale. Per quanto riguarda l’asset allocation, rimaniamo cauti data la posizione generale ostile della Federal Reserve.”
Commento di Salman Ahmed, global head of macro and strategic asset allocation di Fidelity International, sulla riunione di ieri della FED.