Dopo le obbligazioni green arrivano i social e sustainability bond

Il mercato delle obbligazioni verdi ha visto una rapida espansione, con nuove emissioni nel 2017 che hanno raggiunto i 112 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 73 miliardi del 2016, grazie al miglioramento delle linee guida e delle classificazioni, al forte sostegno politico e al forte aumento della domanda da parte degli investitori.

Parallelamente a questa crescita, il mercato è stato ampliato con nuovi prodotti impact investing sotto forma di obbligazioni che si impegnano per la prosperità sociale e il benessere ambientale. Il principale fattore di differenziazione di questi prodotti è l’utilizzo dei loro proventi, con i social bond che sono utilizzati per finanziare investimenti sociali nuovi o già esistenti e i sustainability bond che offrono una combinazione di benefici ambientali e sociali. Tali prodotti sono vantaggiosi per tutte le parti interessate, fornendo un modello di finanziamento innovativo per gli emittenti, aumentando la trasparenza del mercato e contribuendo positivamente alla società nel suo complesso attraverso il miglioramento del benessere ambientale e sociale.

Dopo l’accordo di Parigi sul clima e la pubblicazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, che hanno accelerato l’adozione dei green bond, il mercato di questi prodotti si è ampiamente separato da quelli meno importanti dei social e dei sustainability bond. Nel 2017, le sole emissioni di obbligazioni verdi hanno registrato un volume sette volte superiore a quello delle obbligazioni sociali e di sostenibilità messe insieme. Per il 2018 prevediamo che le nuove emissioni di obbligazioni verdi raggiungano i 120 miliardi di euro. Sebbene in rapida crescita, i social e sustainability bond non sono ancora prodotti mainstream. Siamo tuttavia fiduciosi che l’interesse per queste altre tipologie di bond sostenibili continuerà ad aumentare.

Negli ultimi anni, la crescita della popolarità dei green bond ha portato ad una notevole diversificazione del mercato. L’Accordo di Parigi sul clima ha contribuito positivamente con un maggior numero di paesi e società partecipanti e con notevoli emissioni da paesi come Francia, Cina e Stati Uniti. Sebbene questi prodotti siano ancora in gran parte denominati in euro, vi è stata una certa diversificazione valutaria per attirare maggiori investimenti esteri; oggi il 61% delle emissioni del Bloomberg Barclays MSCI Global Green Bond Index è basato sull’euro. Le obbligazioni verdi presentano inoltre uno range di rating piuttosto vario, che va dall’investment grade (69%) al non-investment grade (5%). I bond AAA costituiscono il 21% del totale. Tuttavia, più di un quarto di tutte le obbligazioni verdi non ha un rating. In termini di emittenti, finora essi sono principalmente legati agli stati. I governi di diversi paesi hanno l’obiettivo di promuovere gli investimenti in progetti ESG e quindi di finanziarli emettendo obbligazioni di questo tipo. In definitiva, gli enti governativi hanno rappresentato più di 150 miliardi di euro di tutte le emissioni, la maggior parte delle quali sono green bond.

Tuttavia, questo trend sta cominciando a cambiare. La finanza rappresenta il secondo settore in ordine di grandezza che partecipa al mercato dei green, social e sustainability bond, emettendo il 32% delle obbligazioni verdi e il 19% delle obbligazioni sociali e di sostenibilità. In prospettiva, ci aspettiamo che il mercato dei green bond subisca una trasformazione dal punto di vista settoriale. Nella prima metà del 2018, abbiamo osservato una crescente partecipazione sia delle imprese finanziarie sia di quelle che operano nei settori delle utility e dell’industria.

A differenza dei green bond, quelli social e sustainability sono poco differenziati in termini di paesi, settori, valute e rating del credito, e avranno bisogno di più tempo per colmare questo divario. Con la maturazione del mercato, riteniamo che le obbligazioni sociali e di sostenibilità saranno guidate dagli enti governativi, che più probabilmente potrebbero finanziare iniziative di prosperità sociale rispetto alle imprese. Man mano che questi mercati continuano a maturare, ci aspettiamo che queste obbligazioni aumentino in tutti i paesi, i settori, le valute e i rating del credito. Per gli investitori alla ricerca di un’allocazione più sostenibile del proprio capitale, ciò fornirà ulteriori opportunità di investire nella prosperità sociale e nel benessere ambientale senza sacrificare la strategia o i rendimenti.

A cura di Bram Bos, Lead Portfolio Manager Green Bonds di NN Investment Partners

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