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Durante la conferenza stampa organizzata oggi a Milano presso la sede di Invesco, la società rende noti i risultati della ricerca europea sui bisogni degli investitori italiani ed europei. L’income prevale tra le esigenze, soprattutto in Italia.
Invesco ha presentato oggi i risultati dell’European Investing Income Study, una ricerca realizzata con Eumetra MR che ha coinvolto circa 5000 investitori privati, con un reddito medio pari a 116.000 euro all’anno, di Belgio, Olanda, Spagna, Italia, Svizzera, Regno Unito e Francia. Obiettivo della ricerca è stato quello di identificare le principali spinte all’investimento, identificare la presenza di una reale pianificazione finanziaria e l’utilizzo di strumenti di investimento income all’interno dei portafogli.
Il 91% degli italiani investe pensando alla famiglia
Dalla ricerca traspare come in Europa, le famiglie investano principalmente in ottica prospettica per il loro futuro e per migliorare il proprio tenore di vita.
Gli italiani in prima linea sull’investimento per la propria famiglia (91%), con progetti destinati a garantire la sicurezza di figli e nipoti.
Nonostante un numero maggiore di obiettivi, gli investitori italiani hanno l’orizzonte temporale più bassa d’europa. L’orizzonte medio in Italia si attesta infatti a 4,9 anni, molto lontano da Olanda (10,2 anni), Svizzera (8,3 anni), Belgio (8,2 anni) e a seguire Germania, Francia, Spagna e Regno Unito.
Tanti obiettivi, ma ancora poca la pianificazione: la grande richiesta della consulenza
Solo il 35% degli europei hanno piani finanziari definiti per tutti gli obiettivi di investimento, ma rimangono limitati gli investitori fai da te (17% in Italia). A riprova di questo ben 82% degli intervistati dichiarano di avere bisogno di una maggiore consulenza professionale: un esigenza che si mostra più alta della media europea (70%).
Ruolo fondamentale richiesto alla consulenza è una maggiore capacità di interpretare i bisogni, i sogni e le aspirazione degli investitori, dimostrando una maggior attitudine verso il raggiungimento degli obiettivi attraverso anche un linguaggio che possa essere più vicino al cliente e possa fornire un supporto valido alla comprensione.
Più attenzione a reddito e crescita
Il 54% degli investitori europei si focalizza su strategie di crescita, mentre solo il 28% presta attenzione alla protezione del capitale, a riprova di un trend che vede gli investitori più propensi al rischio.
l’importanza del reddito è aumentata significativamente per il 43% degli investitori europei nel corso dell’ultimo triennio. L’incremento più importante in Italia dove il 93% degli intervistati ritiene il reddito un fattore cruciale dell’investimento. Questo può spiegarsi sia per un più basso livello di crescita del reddito degli italiani rispetto alla media europea, sia per esigenze specifiche dei clienti, come per esempio il passaggio generazionale e quindi della ricchezza.
Nonostante questa esigenza è solo il 17% del campione fa ricorso a soluzioni orientate all’income, principalmente a causa di una scarsa conoscenza di questo genere di prodotti.
Giuliano D’Acunti (Invesco) fa il punto della situazione
“Il nostro studio evidenzia che oltre il 40% degli investitori è disposto a correre maggiori rischi rispetto ai 5 anni successivi alla crisi finanziaria” commenta Giuliano D’Acunti, Direttore commerciale di Invesco Italia. “La maggior parte degli investitori stessi è sempre più incline a considerare le strategie di crescita e ritengono importante ricevere reddito dai loro investimenti. A fronte di ciò tuttavia, gli investitori non agiscono perché temono di non disporre della conoscenza finanziaria sufficiente. Ecco dove dovrebbero intervenire i professionisti della consulenza”.