Il coronavirus è stato il cigno nero che il mercato voleva a tutti costi evitare, la ‘ripresa a V’ rappresenterebbe un’opportunità di acquisto
Il coronavirus è stato il cigno nero che il mercato voleva a tutti costi evitare. Più precisamente, abbiamo vissuto per mesi nel déjà-vu di un mercato che non voleva riconoscere quello che stava realmente accadendo.
Eventi improvvisi e imprevisti come lo scoppio di un’epidemia sono impossibili da modellare e completamente ingestibili per i gestori passivi, che al momento hanno il controllo sulla maggioranza degli asset finanziari e che continuano come nulla fosse a promettere guadagni irrealistici e una liquidità giornaliera e istantanea.
La speranza è che il virus diventi meno pericoloso e più gestibile con il migliorare del clima. Ciò potrebbe generare un brusco rimbalzo – la cosiddetta ‘ripresa a V’ di cui il mercato ha un così disperato bisogno – che rappresenterebbe una straordinaria opportunità di acquisto. Vale la pena quindi tenersi pronti per questa eventualità, ad esempio tramite opzioni call.
Dall’altro lato, occorre anche prepararsi a prendere profitto rapidamente dopo ogni movimento al rialzo. Infatti, si stagliano all’orizzonte diversi altri cigni neri che, nella migliore delle ipotesi, avranno un impatto maggiore del coronavirus e, nella peggiore, saranno di gran lunga più terrificanti dello scenario che stiamo affrontando ora.
Nel tempo la filiera produttiva dovrà essere completamente riconfigurata: ciò provocherà un crunch del credito molto esteso e determinerà il ritorno dell’inflazione. Inoltre, molti grandi Paesi come la Cina, che in tempi recenti sono stati il motore della crescita globale, ora appaiono troppo deboli e vulnerabili dal punto di vista istituzionale per essere in grado di gestire una crisi a livello sociale.
Al momento, le opportunità a cui guardiamo con più interesse sono nel settore delle infrastrutture telecom negli Stati Uniti, in Italia e in Brasile: alcuni esempi di titoli attraenti sono i bond convertibili del network televisivo statunitense Dish, i bond secured dell’operatore telefonico brasiliano OI e le azioni risparmio di Telecom Italia. Ci piacciono anche le obbligazioni subordinate LT2 di Banca Monte dei Paschi di Siena, opportunamente coperte con opzioni put sulle banche europee, visto che ci aspettiamo il deal sugli NPL venga approvato dalla Commissione Europea.
Commento a cura di Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit Fund, Hedge Invest Sgr