Gli investimenti immobiliari sono popolari in Italia, con un numero maggiore di individui che preferisce investire in proprietà immobiliari rispetto alla Borsa o ad altri strumenti finanziari. Tuttavia, è importante valutare se questa preferenza sia basata su convenienza economica o semplicemente su abitudini consolidatesi nel tempo.
Immaginando un investimento di circa 250.000 euro con una durata di 10 anni, esaminiamo le differenze tra gli investimenti immobiliari e quelli in Borsa, e quale sia la scelta più vantaggiosa.
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Costi degli investimenti immobiliari
Gli investimenti immobiliari richiedono solitamente una somma iniziale considerevole, ma l’accessibilità è migliorata grazie alla disponibilità di mutui e finanziamenti. Tuttavia, ci sono diverse spese e imposte da considerare.
L’imposta di registro, ad esempio, varia dal 2% per la prima casa al 9% per la seconda. Le tasse catastali e ipotecarie, insieme alle imposte notarili, aggiungono ulteriori costi, mentre le commissioni per intermediari possono rappresentare fino al 5% del valore dell’immobile.
Queste sono solo le spese iniziali: ci sono poi altre imposte e spese ricorrenti come l’IMU e la tassa sui rifiuti, oltre alle spese relative alle utenze e bollette se l’immobile viene utilizzato come residenza.
Nel complesso, le spese associate agli investimenti immobiliari per un immobile del valore di 250.000 euro possono variare tra i 10.000 e i 140.000 euro in 10 anni.
Gli investimenti immobiliari sono inoltre soggetti alle fluttuazioni del mercato e un immobile potrebbe perdere fino al 33,5% del suo valore in 10 anni.
Confronto tra investimenti immobiliari e azioni
Considerando altri tipi di investimento, come le azioni, è importante valutare diversi fattori, inclusa la strategia di investimento, la tipologia e i rischi.
Le obbligazioni, ad esempio, offrono un rendimento medio tra il 3% e il 7%, mentre le azioni possono avere un rendimento medio annuo fino all’8,8%, il che potrebbe raddoppiare il capitale investito in 10 anni.
Le azioni rappresentano il settore più redditizio, ma anche il più rischioso, e la scelta dipende dall’approccio personale e dalla propensione al rischio dell’investitore.
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