Siamo di fronte ad un’economia globale sconvolta, da poco in ripresa da una pandemia e ora in preda a ad una guerra. Pur sperando in una soluzione a breve termine della crisi in scaturita dal conflitto russo-ucraino, le conseguenze dell’invasione potrebbero essere dirompenti per molti anni a venire, inaugurando una nuova era in termini di sicurezza.
L’ultimo decennio è stato dominato dai giganti digitali FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Google) che hanno continuato a prosperare durante la pandemia, ma l’aumento dei tassi ha visto i loro destini cambiare. I titoli FAANG 2.0 (carburanti, aerospaziale, agricoltura, nucleare e rinnovabili, oro e metalli/minerali) riflettono un mondo che cambia e potrebbero essere i prossimi vincitori “secolari”, data una rinnovata attenzione alla sicurezza in termini di energia, difesa, agricoltura e digitale.
Indice dei contenuti
1. Il trilemma dell’energia
La guerra in Ucraina ha portato ulteriore enfasi sul trilemma dell’energia: 1) sicurezza dell’approvvigionamento, 2) costo e 3) impatto ambientale. Mentre l’obiettivo “net-zero” ha visto un momento di svolta l’anno scorso, raggiungendo un consenso a livello globale, l’invasione indurrà un’accelerazione della transizione verde verso le energie rinnovabili e il tema della sicurezza conquisterà il centro della scena. Il dilemma sta nella gestione degli obiettivi, che divergono, a breve termine (accessibilità e fornitura) e a lungo termine (net-zero).
Dobbiamo essere pragmatici nell’eliminare gradualmente l’uso dei combustibili che abbiamo ereditato. Come abbiamo visto, i combustibili fossili rimangono un elemento cruciale per la transizione e possono isolare interi Paesi dagli shock di approvvigionamento. Le alternative come l’energia eolica e solare possono essere intermittenti, ad alta intensità di capitale e in genere richiedono 3-5 anni per diventare operative. Nel frattempo, i Paesi hanno bisogno di diversificare, con il nucleare che fornisce una maggiore stabilità nelle forniture ed emissioni relativamente più basse. Infatti, la Germania sta riconsiderando l’energia nucleare e ha recentemente siglato un accordo con il Qatar per il GNL.
Per raggiungere gli obiettivi green, il mondo dovrà investire in nuove tecnologie e trasformare i settori della vecchia economia. Questo potrebbe alimentare il prossimo super ciclo: la transizione verde. Per gli investitori, si aprono opportunità in aree come le utility che forniscono infrastrutture rinnovabili, lo stoccaggio, i metalli rari e i minerali, ma anche le pompe di riscaldamento e l’isolamento degli edifici.
2. Difesa
La spesa per la difesa è destinata ad aumentare nei prossimi anni, data l’azione aggressiva di una superpotenza nucleare che suscita preoccupazioni per le future minacce globali. La Germania si è già impegnata ad aumentare le spese militari al 2% del PIL, e altri governi europei probabilmente la seguiranno. Anche le probabilità che il budget della difesa statunitense venga approvato sono aumentate ed è anche una delle poche aree di accordo bipartisan. Il settore della difesa è altamente consolidato, ha alte barriere all’entrata e, dato che è in gran parte un monopolio sovvenzionato dai governi, tende ad essere isolato dall’inflazione di input e salari. Tuttavia, il devastante impatto umanitario del conflitto russo-ucraino significa che l’attenzione ai fattori ESG rimane fondamentale, con molte aziende tradizionali della difesa che rientrano nelle liste di esclusione. I budget per la difesa saranno probabilmente utilizzati per lo spazio (satelliti) e la tecnologia avanzata, tra cui cyber, 5G e mezzi per raccogliere, analizzare e condividere i dati in modo sicuro.
3. Agricoltura e sicurezza alimentare
Il conflitto russo-ucraino ha il potenziale di sconvolgere il settore agricolo per diversi anni e mette a fuoco il tema della sicurezza alimentare. La Russia e l’Ucraina rappresentano circa il 30% delle esportazioni globali di grano, il 19% del mais e il 79% dell’olio di girasole. La Russia è anche un importante produttore di fertilizzanti, tra cui potassio, azoto e fosfato. Il Brasile importa il 50% dei suoi fertilizzanti dalla Russia. Le interruzioni prolungate di grano e fertilizzanti potrebbero portare a carenze alimentari a breve termine, in particolare nelle economie in via di sviluppo a basso reddito. Dall’altro lato, l’aumento dell’inflazione alimentare ha il rischio di accendere disordini civili, poiché la spesa per i beni alimentari potrebbe raddoppiare. Questo potrebbe indurre ad un approccio più protezionistico, in quanto i Paesi potrebbero dare la priorità all’approvvigionamento interno o cercare di localizzare la produzione.
Più in generale, una popolazione globale in rapida crescita significa che le rese agricole diventano più importanti per sfamare più bocche. Secondo un rapporto del WWF, “dobbiamo produrre più cibo nei prossimi quattro decenni che negli ultimi 8.000 anni“. Per questo, vediamo opportunità in aree come i produttori di fertilizzanti e i commercianti di grano. Più in generale, la sicurezza alimentare ha implicazioni per gli obiettivi di sostenibilità, tra cui la riduzione dei rifiuti alimentari, uno stoccaggio più efficiente e l’innovazione in settori come il vertical farming, la tecnologia delle sementi o l’agricoltura di precisione.
4. Sicurezza digitale
Con l’accelerazione della digitalizzazione, nessun settore sarà immune dalle disruption. Potrebbero beneficiarne anche aziende che forniscono l’infrastruttura alla digital economy, compresa la sicurezza informatica. Poiché sempre più dati e informazioni vengono caricati sul cloud, l’importanza della sicurezza informatica continua a crescere per i governi, le aziende e gli individui – dalla prevenzione, al rilevamento e alla soluzione. Mentre la guerra in Ucraina è in gran parte sul territorio, il rischio di guerre digitali continua a crescere, così come il passaggio all’elettrificazione della rete, che potrebbe essere vulnerabile alle interruzioni.
Guardando avanti
Nonostante le sfide a breve termine e l’incertezza, ci troviamo in un contesto di trasformazione senza precedenti. Crediamo che ci siano opportunità per investire sul lato giusto del cambiamento – sostenendo le aziende che fanno la cosa giusta o quelle in transizione. Queste tendenze potrebbero plasmare il prossimo decennio e determinare dove si possono trovare rendimenti incrementali.
A cura di Ritu Vohora, Capital Markets Specialist, T. Rowe Price