Con un’inflazione elevata da diverso tempo, quest’anno la Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi al ritmo più rapido mai registrato e sono previste ulteriori strette, dato che l’inflazione in Europa rimane intorno al 10%. Dopo due rialzi consecutivi da 75 punti base, i mercati prevedono ora un aumento più contenuto, da 50 punti base, alla prossima riunione di giovedì 15, dopo che gli ultimi dati hanno mostrato che l’inflazione dell’Eurozona ha rallentato più del previsto a novembre.
In Europa, l’arrivo dell’inverno sta facendo emergere le preoccupazioni per i prezzi dell’energia e per la scarsità delle forniture, su cui già da tempo i funzionari hanno lanciato avvertimenti. Un’ulteriore preoccupazione economica è la possibilità che la BCE riduca il divario con la Federal Reserve in termini di tassi di interesse.
Gli ordini all’industria in Germania sono cresciuti più del previsto, aumentando dello 0,8% m/m in ottobre, dopo un calo del 2,9% a settembre, superando le previsioni del mercato di un aumento dello 0,1% ed espandendosi per la prima volta da luglio.
Lo S&P Global Construction PMI per la Germania è sceso a 41,5 punti nel novembre 2022 dai 43,8 in ottobre, indicando l’ottavo mese consecutivo di calo dell’attività nelle costruzioni. L’attività nel comparto residenziale ha guidato il calo, ma anche nel settore dell’ingegneria civile e in quello dell’edilizia commerciale l’attività si è indebolita, mentre la domanda diminuisce a causa dei prezzi elevati, dell’aumento dei tassi di interesse e della prudenza dei clienti.
Il calo della domanda di materiali e prodotti per l’edilizia ha alleviato la pressione sulle catene di fornitura. Il PIL dell’Eurozona è stato rivisto leggermente al rialzo e la produzione industriale tedesca è scesa meno del previsto.
A causa della guerra in Ucraina, per l’economia tedesca è stato un anno caratterizzato da rischi di recessione più elevati; tuttavia, l’indice DAX 40 è riuscito a mettere a segno un rally del 23% dai minimi di settembre, riducendo le perdite annuali al 10% rispetto al -27% circa dell’inizio dell’anno. A fronte dell’impressionante rally dai minimi del 2022, l’indice manca di una chiara direzione e ha subito una leggera flessione. Gli investitori sono preoccupati per lo stato dell’economia e sono cauti in vista della cruciale riunione della Banca Centrale Europea di questa settimana, poiché un ulteriore inasprimento delle condizioni monetarie potrebbe portare a una recessione nel 2023.
Anche se in questa fase non vediamo ancora un chiaro segnale ribassista sul grafico dei prezzi, l’indicatore RSI ha completato un pattern di inversione superiore da un territorio di forte ipercomprato, lanciando un avvertimento che i prezzi potrebbero seguire l’esempio. La rottura delle linee di tendenza rialziste sul grafico dei prezzi e sull’indicatore RSI mostra che il momentum si sta deteriorando ed è tipicamente un precursore di prezzi più bassi.
Nel complesso, l’attuale mercato ribassista appare incompleto in questa fase e consideriamo l’attuale rimbalzo come un rally del mercato ribassista. Il nostro scenario di base prevede un nuovo minimo nel 2023 prima di un nuovo mercato rialzista.
A cura di Violeta Todorova, Senior Research Analyst di Leverage Shares