Cash Collect Autocallable Worst of Certificate: Enel, STM

aspettative moderatamente ribassiste. Permettono di ottenere un flusso cedolare periodico condizionato al fatto che, alle date di rilevazione intermedie, tutti i sottostanti del paniere quotino ad un livello compreso tra il Valore iniziale e la Barriera.
Cash Collect Worst Of Certificate

I Cash Collect Autocallable Worst Of Certificates sono strumenti derivati generalmente impiegati da investitori con aspettative moderatamente ribassiste.

L’incertezza della guerra tra Russia e Ucraina ha minato la solidità di molti titoli del Ftse Mib. In fasi di mercato come questa, per preservare gli investimenti sul portafoglio azionario è possibile combinare uno strumento che permette di guadagnare anche da movimenti laterali o leggermente al ribasso.

L’incertezza della guerra tra Russia e Ucraina ha minato la solidità di molti titoli del Ftse Mib. In fasi di mercato come questa, per preservare gli investimenti sul portafoglio azionario è possibile combinare uno strumento che permette di guadagnare anche da movimenti laterali o leggermente al ribasso. Lo strumento più adatto in questa fase di mercato è il certificato “Cash Collect Autocallable Worst Of”.

Caratteristiche dello strumento

I Cash Collect Autocallable Worst Of Certificates sono strumenti derivati generalmente impiegati da investitori con aspettative moderatamente ribassiste. Permettono di ottenere un flusso cedolare periodico condizionato al fatto che, alle date di rilevazione intermedie, tutti i sottostanti del paniere quotino ad un livello compreso tra il Valore iniziale e la Barriera.

Tra questa tipologia di certificati quello costruito sui sottostanti Enel e STM denominato Cash Collect Autocallable Worst of (Isin DE000HB2UEM0), emesso il 7 marzo e che attualmente quota a 893,57 euro.

Il certificato permette di ricevere premi trimestrali pari a 14 euro se nelle Date di Osservazione l’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore (caratteristica Worst Of), è maggiore o uguale al Livello di Pagamento dell’Importo Aggiuntivo Condizionato.

La prima data utile per l’osservazione dell’importo condizionato aggiuntivo è il 30 maggio 2022.

Inoltre mensilmente, a partire dal 2° anno, il Certificato può essere rimborsato anticipatamente se, nelle Date di Osservazione, il valore dell’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore, è pari o superiore al Livello di Rimborso Anticipato. La prima data di riferimento per il rimborso anticipato è il 14 febbraio 2023.

Qualora il Certificate giunga a scadenza, sono possibili due scenari:

  • Se il valore dell’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore, è pari o superiore rispetto al livello Barriera, lo strumento rimborsa l’Importo Nominale; 
  • se il valore dell’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore, è inferiore al livello Barriera, viene corrisposto un valore commisurato alla performance dell’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore: in questa ipotesi, i Certificate non proteggono il capitale investito. L’investitore è esposto al rischio di perdita anche totale del capitale investito.

Dove, importo di Rimborso = Valore Nominale x Worst Performance (finale) /Strike

Il Paniere di riferimento: Enel e STM

Enel è impegnata nel tentativo di reagire al test dei nuovi minimi annuali a 5,29 euro. La reazione si è però fermata a ridosso di area 6,10, circostanza che mantiene immutato lo scenario ribassista di fondo, che vede i prezzi proiettati verso 5 euro (conferme sotto 5,50). Il superamento di area 6,10, invece, allenterebbe le tensioni creando le basi per una estensione del rimbalzo verso quota 6,50.

STM ha reagito dopo aver toccato la scorsa ottava il livello più basso da luglio, a 31,71 euro. Per il momento tuttavia i prezzi non sono riusciti a confermarsi oltre area 36,50, definendo un quadro grafico ancora rivolto al ribasso. Sotto area 34,50 rischio di affondo anche sotto i recenti minimi a 31,71 euro, per target negativi a quota 30, pari al 50% retracement del rialzo da marzo 2020. Solo oltre area 36,50 il rischio di cali verrebbe accantonato, in quel caso prima resistenza a 38, media esponenziale a 200 giorni, e a 41 euro. 

Barriera e strike dei titoli del paniere

Titolo Barriera Strike

Enel  3,9294 6,549

STM  22,977 38,295

Indicatore di Rischio

L’indicatore di rischio assume che l’investitore mantenga il prodotto sino a scadenza. Il rischio effettivo può variare in modo significativo in caso di vendita del prodotto in un momento antecedente e l’investitore potrebbe ottenere un rendimento minore. L’indicatore sintetico di rischio è una guida per il livello di rischio di questo strumento finanziario rispetto ad altri prodotti.

Tale indicatore illustra le probabilità di perdita del capitale per l’investitore a causa dell’andamento dei mercati o se l’Emittente, per effetto di un deterioramento della sua solvibilità ovvero versi in uno stato di dissesto, non sia in grado di corrispondere gli importi dovuti in relazione allo strumento finanziario (livello 6/7).

Da sapere prima di investire

Rischio di credito sull’Emittente. I certificati espongono l’investitore al rischio di credito sull’Emittente, compreso il rischio connesso all’utilizzo del “Bail-In” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.

Capitale iniziale non garantito. In caso di variazione negativa del sottostante superiore al livello della Barriera o nel caso di insolvenza dell’emittente, non è prevista la restituzione del capitale inizialmente investito.

Importo a scadenza. L’investitore è esposto al rischio di perdita (anche totale) del capitale investito nel caso in cui alla scadenza il Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante risultasse inferiore a quello corrispondente alla Barriera.

Dividendi. Ai possessori dei certificati non sono riconosciuti gli eventuali dividendi distribuiti dall’azione sottostante e non hanno alcun diritto ulteriore derivante dal possesso dell’azione stessa (per esempio i diritti di voto).

Fiscalità. I redditi derivanti da certificati di investimento sono soggetti ad una tassazione pari al 26%. Questo valore viene calcolato sia sui profitti derivanti da vendita (o rimborso) del certificato ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto sia sull’importo delle cedole eventualmente staccate dal prodotto finanziario durante la sua vita. E’ consentito compensare i redditi derivanti dai certificati con le minusvalenze rivenienti anche da altri titoli. 


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