Il mercato non dovrebbe sorprendersi se giovedì la Banca d’Inghilterra (BoE) alzerà i tassi di 50 punti base. La BoE potrebbe considerare questa riunione come un’opportunità per effettuare un ultimo, sostanziale rialzo dei tassi prima che la situazione dell’economia inizi ad appassire significativamente, dopodiché potrebbe essere costretta a moderare il ritmo di ulteriori rialzi dei tassi.
Ci sono già segnali che indicano che l’economia britannica sta iniziando a raffreddarsi. In prospettiva, i prezzi dell’energia continueranno a salire – alimentando un aumento dell’inflazione ed erodendo la capacità di spesa dei consumatori – e il principale partner commerciale in Europa, la Germania, ha di fronte a sé un inverno molto difficile. Sebbene il Regno Unito non dipenda direttamente dalle importazioni di gas russo, è comunque esposto a un’improvvisa interruzione dei flussi di gas dalla Russia all’Europa, con conseguente aumento dei prezzi. Questa incognita da sola peserà sull’attività, sia nel Regno Unito che oltremanica.
Sebbene l’ottica di un aumento dei tassi al di sopra dei precedenti incrementi di 25 punti base possa far sembrare che la BoE sia in ritardo rispetto alla curva, gli investitori dovrebbero ricordare che la BoE ha iniziato ad aumentare i tassi prima di altri istituti centrali e un aumento più aggressivo giovedì non apparirebbe dunque come fuori dall’ordinario, visti i recenti rialzi visti altrove quest’estate.
C’è ancora molta incertezza sull’impatto che avranno sull’attività economica i recenti shock sui prezzi dell’energia e sull’inflazione, nonché sull’impatto cumulativo dei rialzi dei tassi effettuati dalla BoE a partire dallo scorso dicembre, che richiederanno un certo tempo per essere assorbiti. Vi è un ampio consenso sul fatto che l’economia sia destinata a raffreddarsi ulteriormente, ma resta da capire di quanto – e questo determinerà il percorso della politica.
Il rischio principale è che l’aggressivo inasprimento della Fed pesi ulteriormente sulla sterlina rispetto al dollaro, esercitando ulteriori pressioni sull’inflazione. In un contesto globale, il Regno Unito è un’economia aperta relativamente piccola e sensibile alle condizioni finanziarie globali. Questa dinamica potrebbe spingere la BoE a dover aumentare ulteriormente i tassi, anche se l’economia britannica si indebolisse vistosamente.
A cura di Katharine Neiss, chief European economist di PGIM Fixed Income