La nomina di Gary Gensler resta una grande notizia per il settore delle criptovalute – per via delle sue posizioni favorevoli al Bitcoin
Nelle scorse settimane, si sono susseguite voci sul fatto che Gary Gensler, ex presidente della Commodity Future Trading Commission (CFTC) durante la presidenza di Barack Obama, potrebbe essere nominato capo della Securities and Exchange Commission (SEC). Proprio due giorni fa, il New York Times ha confermato le voci che Joe Biden – da oggi 46esimo presidente degli Stati Uniti – nominerà Gensler a capo di questa agenzia.
L’insediamento di Joe Biden avviene nel bel mezzo di una crisi politica, sanitaria e di sicurezza nazionale senza precedenti. Si auspica ovviamente che il trasferimento dei poteri dall’amministrazione Trump a quella Biden avverrà pacificamente; altrimenti, sebbene anticipata dalle rivolte che hanno interessato il Campidoglio, una transizione difficile potrebbe causare delle problematiche nel mercato statunitense e delle perdite nei mercati delle criptovalute, tra cui quello del Bitcoin, poiché i trader di breve periodo potrebbero chiudere le loro posizioni per incassare.
Dall’altro lato, la nomina di Gary Gensler resta una grande notizia per il settore delle criptovalute – per via delle sue posizioni favorevoli alle cripto e della sua profonda conoscenza del Bitcoin e della tecnologia su cui si fonda, la blockchain – e potrebbe addirittura aprire le porte a un ETF statunitense sui Bitcoin. In 21Shares, ci aspettiamo che il mandato di Gensler fornisca una maggiore chiarezza sulla regolamentazione negli USA, attraverso delle proposte pragmatiche e atti simili alla causa legale legata a Ripple, che ha portato Grayscale e Kraken a escluderlo dalla loro gamma di prodotti negli Stati Uniti. È bene ricordare che Gensler, negli anni passati, era professore del corso chiamato “Blockchain and Money” al MIT, che consisteva in una panoramica sui Bitcoin e in una spiegazione dettagliata degli aspetti commerciali, tecnici e anche politici della tecnologia blockchain, dei registri distribuiti e degli smart contract.
La nomina di Gensler è arrivata in un momento perfetto, dato che il mercato delle criptovalute, valutato oltre un trilione di dollari, è considerevolmente maturato negli ultimi tre anni dopo la frenesia delle ICO. Come segno di questa maturità, Anchorage è diventata la prima banca per asset digitali autorizzata a livello federale, mentre Gemini, la piattaforma di trading di criptovalute con sede a New York e gestita da i fratelli Wnklevoss, investitori in Bitcoin di lungo corso, potrebbe quotarsi in Borsa, diventando la seconda società incentrata sulle criptovalute a fare una IPO dopo il suo competitor Coinbase.
Da questo punto di vista, siamo anche nel bel mezzo di una crescente adozione istituzionale del Bitcoin, come copertura contro l’inflazione e l’instabilità geopolitica. Per esempio, l’ex primo ministro canadese Stephen Harper ha definito il Bitcoin come una potenziale valuta di riserva, mentre il gestore di fondi di investimenti britannico Ruffer ha lodato questo criptoasset nella sua lettera agli investitori dichiarando di aver “lavorato molto per valutare il pericolo che i Bitcoin siano un errore. Li abbiamo osservati per molto tempo e il nostro giudizio è che questi siano una creatura unica, in quanto riserva di valore emergente che mette assieme alcuni benefici della tecnologia e dell’oro.”
Commento a cura di Eliezer Ndinga, Lanre Ige – Research Associates di 21Shares