La prima edizione dell’NSA Report evidenzia un elevato livello di solidità delle PMI italiane. L’NSA PMIndex ‘19 fotografa una crescita pari a +4,2%
Finanziare le PMI si può grazie ad una attenta politica di selezione ed al supporto del Fondo Centrale di Garanzia.
La crescente attenzione degli enti regolatori sul patrimonio delle banche ha portato a una maggiore selezione nell’erogazione del credito alle imprese, micro, piccole e medie. Allo stesso tempo le PMI evidenziano un trend di crescita e un livello di solidità finanziaria notevole, nonostante un quadro macroeconomico in deterioramento progressivo a causa delle politiche commerciali internazionali e del peggioramento della domanda nell’area Euro.
Per sostenere banche e Imprese nella più efficace valutazione di un simile contesto, il Gruppo NSA, primo mediatore creditizio italiano per le aziende, mette a disposizione i dati della sua esperienza ultradecennale – ovvero le sue 31 mila operazioni intermediate dal 2007 al 2019 in tutta Italia su un campione eterogeneo di imprese, finanziate da banche nazionali e locali – e presenta i dati più aggiornati attraverso il PMIndex19 e il Report sulla struttura economico finanziaria delle 50 mila imprese analizzate.
I dati dell’indice e del report sono stati elaborati dal DISA, Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna, assistito dalle rilevazioni delle 20 mila imprese visitate annualmente da NSA.
Durante l’incontro con la stampa è stata poi presentata una ricerca di PwC che ha svolto un’analisi indipendente sui risultati del Gruppo NSA nell’ambito dell’attività di mediazione creditizia e di gestione delle procedure relative al Fondo di Garanzia. Oggetto dello studio illustrato da Marcella Di Marcantonio, Associate Partner di PwC Advisory Italy, i dati del Fondo Centrale di Garanzia e quelli gestionali della società per le pratiche lavorate dal 2006 al 1° semestre 2019 – pratiche intermediate dal Gruppo NSA e per le quali è stata richiesta la garanzia a copertura del finanziamento.
Dall’analisi delle 31 mila operazioni di finanziamento intermediate nel biennio 2017/2019, emerge un tasso di approvazione delle pratiche presentate da NSA al Fondo Centrale di Garanzia pari al 99%, con un totale importo finanziato, dal 2006 ad oggi, pari a circa 3,5 miliardi di euro. Inoltre, il default rate al netto dell’escussione della garanzia del fondo centrale calcolato da PwC si è attestato allo 1,48% e, nel 2018, solo lo 0,4% delle imprese, andate in default, ha pagato meno di 4 rate.
“Nonostante i dati macroeconomici relativi all’industria italiana non siano positivi, la struttura delle micro-PMI, e ancor di più quella delle medie imprese, non registra flessioni, a testimonianza della loro capacità di reagire più rapidamente alle difficoltà del mercato”, commenta Francesco Salemi, Amministratore Delegato del Gruppo NSA. “Le micro-PMI, inoltre, mostrano una notevolissima resilienza, con una crescita consistente nonostante i rallentamenti in essere”.
Questa in estrema sintesi, la fotografia scattata dall’NSA Report, presentato oggi a Milano nella sua prima edizione dal professor Massimiliano Marzo di Unibo che, traccia un rapporto tra redditività e solidità delle piccole e medie imprese del nostro Paese analizzandone la struttura economica finanziaria nel 2018.
Lo studio analizza alcuni parametri relativi al quadro macroeconomico complessivo – l’indice di produzione industriale, l’indicatore di fiducia relativo al settore industriale, l’andamento delle vendite al dettaglio, l’indice degli ordinativi di industria, la bilancia commerciale, i crediti deteriorati, i prestiti alle imprese non finanziarie ed il ROE relativo all’industria – giungendo a una doppia conclusione.
“Il quadro macroeconomico è in deterioramento progressivo, a causa di diversi fattori di incertezza globale che si riverberano sulle imprese italiane, primo fra tutti le politiche commerciali internazionali e, in secondo luogo, il deterioramento della domanda nell’area dell’Euro“, spiega Massimiliano Marzo. “Emerge un livello di solidità delle PMI dal punto di vista finanziario particolarmente evidente. Ciò è il segnale di un buon livello di resilienza delle PMI italiane di fronte alla crisi passata, ma anche del fatto che gli effetti recessivi ancora non sono visibili nei dati di bilancio del 2018“.
Ne consegue che, nonostante i primi segnali di deterioramento del ciclo economico, non si registrano impatti particolarmente negativi sui principali indici di struttura finanziaria delle imprese.
Tale dinamica è ribadita dall’andamento dell’NSA PMIndex19, strumento realizzato dal DISA dell’Università di Bologna in collaborazione con l’Ufficio Studi del Gruppo NSA e giunto alla seconda edizione, che analizza i bilanci 2018 evidenziando una crescita del 4,2% rispetto all’anno precedente.
“Siamo particolarmente orgogliosi dei risultati emersi dalla ricerca di PwC che confermano la validità dei rapporti che abbiamo con banche e imprese. Alle banche noi proponiamo sicurezza: zero rischi di truffe e 100% garanzie escusse, grazie ad un’analisi molto dettagliata del passato e del futuro delle PMI e ad una organizzazione fortemente orientata all’efficienza e all’efficacia del processo del credito. Alle imprese i nostri dati danno una importante informazione: il basso rischio per le banche significa migliori condizioni per le imprese che accedono al credito tramite NSA. Tassi, spese istruttorie e durata: trattiamo con le banche nostre clienti, le migliori condizioni di mercato e riduciamo drasticamente i tempi di delibera e di erogazioni dei finanziamenti compensati solo in caso di esito positivo”, ha commentato in conclusione Salemi.
Commento a cura di Gruppo NSA