T. Rowe Price: la crescita dei rendimenti dei titoli di Stato USA sta inasprendo le condizioni dei mercati finanziari, ma la risposta fornita dal Presidente della Fed Jerome Powell e dai suoi colleghi del FOMC è stata molto pacata, al punto da sembrare indifferente.
Proprio la scorsa settimana, Powell ha innescato un improvviso sell-off sui Treasury USA a lungo termine e sull’azionario quando, commentando un summit del Wall Street Journal sul mercato del lavoro, non ha espresso alcuna preoccupazione per il sell-off sui bond e non ha fornito alcuna indicazione di possibili cambiamenti nelle politiche in futuro. Powell è diventato falco? Non penso, ma non mi aspetto neanche che il FOMC intervenga nel breve periodo per calmare il mercato obbligazionario con parole o azioni, per quattro motivi. 1. Primo, la distribuzione dei vaccini e l’enorme supporto fiscale hanno portato a un notevole miglioramento delle previsioni di crescita afferma T.Rowe Price.
Alla luce della crescita della domanda di beni durevoli negli ultimi nove mesi, il FOMC probabilmente considera appropriata una stretta marginale delle condizioni finanziarie. 2. Secondo, per finanziare il suo notevole programma di stimoli fiscali il Tesoro statunitense ha iniziato a ridurre le enormi riserve di liquidità detenute presso la Fed. Nei prossimi mesi ciò avrà un impatto pari a circa 1000 miliardi di dollari di quantitative easing. Tutto ciò, combinato con le migliori prospettive per la crescita, probabilmente farà sì che il FOMC inizi a preoccuparsi dell’inasprimento delle condizioni finanziarie afferma T.Rowe Price. 3. Terzo, il taper tantrum del 2013 ha lasciato profonde cicatrici sui membri del FOMC, che resta estremamente sensibile all’idea di innescare un altro tantrum quando infine deciderà di aggiustare le sue politiche.
Se il FOMC interverrà per evitare che i rendimenti obbligazionari riflettano il miglioramento delle prospettive di crescita, ciò creerà una bolla nelle valutazioni dei mercati obbligazionari, facendo aumentare bruscamente il rischio di un futuro taper tantrum innescato dalla Fed. Sembra sicuramente meglio lasciare che i mercati obbligazionari si aggiustino prima. 4. Quarto, finora la Fed ha gestito la crisi da Covid nello stesso modo in cui ha gestito la crisi finanziaria globale afferma T.Rowe Price. Tuttavia, ci sono alcune differenze fondamentali tra queste due situazioni: la crisi finanziaria è stata una crisi bancaria, che ha dato il via a un processo di deleveraging decennale per le famiglie statunitensi e che ha richiesto il mantenimento di una politica monetaria di supporto per un periodo straordinariamente lungo.
Lo shock innescato dalla pandemia di coronavirus è stato profondo, ma probabilmente durerà molto meno poiché l’economia USA vi è entrata senza grandi disequilibri che necessitassero di interventi mirati. Con l’avanzare della distribuzione dei vaccini la Fed sta iniziando ad adeguarsi a tale realtà. Un’ultima considerazione: dato che la crescita sta accelerando e che il Tesoro USA sta per iniettare un’enorme quantità di denaro nell’economia attraverso i suoi piani di stimolo, forse quello attuale è un buon momento per la Fed per lasciare che i rendimenti obbligazionari si aggiustino al rialzo. Le condizioni finanziarie e i mercati del rischio dovrebbero continuare ad essere ben supportati da questi fattori, rendendo un sell-off generalizzato meno probabile. Naturalmente, se l’aggiustamento dovesse essere indiscriminato, Powell e il FOMC dovranno essere pronti a usare parole e azioni, se si renderanno necessarie.
A cura di Nikolaj Schmidt, Chief International Economist, T. Rowe Price