I mercati obbligazionari hanno avuto un anno difficile nel 2022, con la Federal Reserve statunitense che ha bruscamente aumentato i tassi d’interesse per contrastare l’inflazione. Con la fine dei rialzi dei tassi in vista, gli investitori potrebbero chiedersi se la volatilità possa essere sostituita con una relativa tranquillità in questo nuovo anno. Nella riunione di dicembre, la Fed ha moderato il suo approccio e ha alzato i tassi di mezzo punto percentuale, a un intervallo 4,25%-4,50%. Gli investitori hanno accolto con favore il rallentamento dopo una serie senza precedenti di quattro aggiustamenti di 0,75 punti base da parte delle autorità che tentano di ridurre l’inflazione. Ma i funzionari hanno sottolineato che continueranno ad aumentare i tassi fino a circa il 5%.
Ci attendono ancora sfide di ampia portata. Tra queste: l’inflazione resta ostinatamente elevata e si prevede che l’attività economica rallenterà o si contrarrà. Anche gli investitori più ottimisti si stanno preparando a una recessione. L’interrogativo è più che altro quanto sarà ampia o profonda la recessione, con le banche centrali di tutto il mondo che alzano i tassi per contenere l’inflazione. Con la crescita che si prevede si arresti o si contragga nelle principali economie, tra cui Regno Unito, Unione europea, Giappone e Stati Uniti, i prezzi resteranno elevati? La domanda per i settori che assorbono rapidamente gli aumenti dei tassi, come gli alloggi, è prevedibilmente diminuita. Ad altre aree dell’economia richiederà più tempo per raffreddarsi.
L’impatto degli aumenti dei tassi si vedrà nei prossimi mesi, probabilmente sotto forma di maggiore disoccupazione, minori opportunità di lavoro e calo delle vendite al dettaglio. C’è un’aria di stagflazione davanti a noi. Il tanto temuto mix di crescita economica stagnante, elevata disoccupazione e prezzi alle stelle richiede un approccio attivo agli investimenti obbligazionari. Vediamo opportunità specifiche all’interno della curva dei rendimenti dei Treasury e tra i titoli di Stato indicizzati all’inflazione.
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I fondi obbligazionari dovrebbero offrire ancora una volta relativa stabilità
Il ruolo del reddito fisso come zavorra di portafoglio quando le azioni sono in calo non è stato di aiuto, in quanto la Fed ha continuamente spinto al rialzo le aspettative sui tassi. È raro che sia le azioni che le obbligazioni calino in tandem nello stesso anno. Infatti, il 2022 è l’unica volta che si è verificato da 45 anni. Questo perché la Fed ha fatto un rialzo aggressivo in un momento in cui i tassi erano vicini allo zero. Questo dovrebbe cambiare nel corso di questo nuovo anno con il calmarsi dell’inflazione. Una volta che la Fed avrà rivisto la sua politica monetaria molto aggressiva, le obbligazioni di alta qualità dovrebbero nuovamente offrire stabilità relativa e un reddito maggiore. Il rallentamento della crescita e la moderazione dell’inflazione rappresentano aspetti positivi per il reddito fisso di alta qualità. Dovrebbero portare, infatti, a rendimenti più bassi e a prezzi delle obbligazioni più alti. Le valutazioni sono attraenti, quindi aumentiamo selettivamente il credito societario. Le obbligazioni ora offrono un flusso di reddito più sano, che dovrebbe aiutare a compensare qualsiasi calo dei prezzi.
Il reddito fisso è di nuovo redditizio
Le perdite del mercato obbligazionario possono essere dolorose da sopportare, dal momento che i tassi in aumento causano un calo dei prezzi obbligazionari. Il vantaggio è che anche i rendimenti obbligazionari aumentano, il che potrebbe creare le basi per un processo di rialzo del reddito.
Il potenziale di rendimento per le obbligazioni societarie investment grade ai livelli attuali è allettante, ma molti sono vulnerabili in una fase di contrazione. Ci aspettiamo che la qualità del credito si indebolisca con il rallentamento dell’economia. In questo contesto, preferiamo i settori difensivi come l’assistenza sanitaria all’edilizia e alla vendita al dettaglio.
Anche le obbligazioni ad alto rendimento sono in una posizione relativamente favorevole rispetto a un rallentamento economico, e i loro prezzi sono scesi drasticamente. L’incremento dei default, che il mercato ha già scontato, potrebbe ancora aumentare in caso di profonda recessione.
Perché l’obbligazionario è di ritorno
Dopo un anno difficile per le obbligazioni, ci sono ragioni per essere ottimisti. L’inflazione si è moderata, e gli aumenti dei tassi della Fed probabilmente toccheranno il picco in un futuro non troppo lontano. Rendimenti più elevati e lo spettro di una recessione potrebbero anche far tornare gli investitori alle obbligazioni in cerca di relativa stabilità e reddito. Gli odierni rendimenti iniziali offrono un punto di ingresso allettante per gli investitori e forniscono un cuscinetto ad un’ulteriore volatilità. Esistono inoltre opportunità interessanti per le classi di attivi che una gestione attiva può scoprire attraverso la ricerca bottom-up e la selezione dei titoli.
A cura di Pramod Atluri, Gestore di portafoglio a reddito fisso di Capital Group