Mentre i leader politici si apprestano a riunirsi a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per la UN Climate Change Conference, che si terrà a novembre, Wai-Shin Chan, Head del Centre Excellence di HSBC, illustra proprio l’importanza della COP27.
Un’opportunità di misurare il clima politico dopo un anno difficile
I dibattiti riveleranno se la guerra tra Russia e Ucraina e le crisi dei prezzi (delle materie prime) hanno distolto i governi, le imprese e l’opinione pubblica dalla necessità di intervenire in materia di xambiamento climatico nel breve periodo. È possibile che le condizioni meteorologiche estreme – dalle ondate di caldo in Europa alle inondazioni in Pakistan, alla siccità in Cina – servano a ribadire quanto sia urgente intervenire al più presto.
I partecipanti hanno una sfida tra le mani
La problematica relativa a perdite e danni – la distruzione già causata dai cambiamenti climatici in alcune parti del mondo – ha quasi fatto naufragare la COP26, e ci aspettiamo che la conferenza di quest’anno sia altrettanto complicata. Una delle priorità è rendere pienamente operativo il Santiago Network, progettato per garantire strumenti e assistenza tecnica alle economie vulnerabili. Si stima che in Egitto si raggiungerà un accordo sui termini di definizione del progetto.
I finanziamenti saranno un nodo cruciale (ancora una volta)
Alla COP26 è stata riconosciuta la necessità di “mettere a disposizione fondi” da parte dei Paesi sviluppati per risarcire perdite e danni, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli riguardo alla forma, alla fonte e all’ammontare di tali fondi. I Paesi in via di sviluppo cercheranno di ottenere uno strumento di finanziamento, mentre i Paesi sviluppati si mostreranno riluttanti all’idea di dover fornire ulteriori finanziamenti. Dopotutto, non hanno mantenuto la promessa fatta nel 2022 di erogare 100 miliardi di dollari in finanziamenti per combattere il cambiamento climatico, e i Paesi in via di sviluppo vorranno ricevere garanzie sul modo in cui i finanziamenti verranno stanziati entro il prossimo anno.
Con l’Egitto al timone, i riflettori saranno puntati sulla capacità di adattamento
Il continente africano è altamente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico, quindi l’attenzione si concentrerà sulla capacità di adattamento agli impatti di quest’ultimo. Verrà data molta importanza al target globale relativo alla capacità di adattamento, un programma biennale che mira a guidare l’azione collettiva. Non sono previste decisioni importanti in merito prima del prossimo anno, ma i partecipanti cercheranno di definire le componenti e gli obiettivi principali.
I progressi continuano a essere cruciali
L’evento dell’anno scorso a Glasgow ha sofferto la pressione del “post-2020” e in quell’occasione si sono dovute affrontare molte decisioni cruciali. La conferenza di quest’anno è meno pressante ma è ancora necessario fare progressi per attuare la decisione presa durante la COP26. L’anno prossimo, inoltre, si terrà il Global Stocktake, che misurerà i progressi compiuti dopo la stipula dell’Accordo di Parigi. L’Egitto, paese ospitante, ha dichiarato che definire la COP27 un successo è necessario compiere “progressi trasversali” su tutte le tematiche climatiche, “in modo equilibrato ed equo”.
La transizione energetica e l’importanza della COP27
L’impennata dei prezzi dell’energia può aver accentuato la necessità di reperire combustibili fossili nel breve periodo, ma non ha scalfito l’importanza della transizione energetica e delle infrastrutture rinnovabili nel lungo termine. Riteniamo che gli investitori e le imprese terranno d’occhio i segnali relativi alla velocità con cui vengono intraprese le azioni per combattere il cambiamento climatico, in quanto le opportunità di affrontare il problema sono potenzialmente già presenti.
Wai-Shin Chan, Head del Climate Change Centre of Excellence di HSBC