I cambiamenti annunciati oggi confermano che la BCE è uno degli istituti centrali leader nell’integrazione delle considerazioni sul clima nelle politiche. Detto questo, la BCE sta giustamente svolgendo un ruolo complementare piuttosto che primario in materia di cambiamento climatico, dato il suo mandato per la stabilità dei prezzi. Allineandosi agli obiettivi dei governi, dando l’esempio e incentivando i piani di investimento delle imprese affinché siano coerenti con gli obiettivi climatici concordati, l’impatto positivo sarà incrementale nel tempo.
Per questo motivo, le misure annunciate sono semplicemente troppo limitate rispetto alla portata della sfida del climate change e non dovrebbero essere considerate come un sostituto per la notevole quantità di investimenti pubblici e privati necessari. La svolta annunciata dalla BCE sul cambiamento climatico è stata ben comunicata ai mercati ed effettuata in modo ordinato e prevedibile, in linea con le migliori pratiche. La direzione di marcia delle banche centrali, tra cui la BCE e la Banca d’Inghilterra, verso l’inserimento di considerazioni sul clima all’interno dei programmi sulle partecipazioni in obbligazioni societarie, ha dato un segnale importante: esse si stanno mettendo al passo con le tendenze dei mercati pubblici, che si riflettono già nei prezzi.
A cura di Katharine Neiss, chief European economist di PGIM Fixed Income