Cash Collect Autocallable Worst of: Eni, Intesa Sanpaolo

L’impennata dei prezzi delle materie prime provocata dalla guerra tra Russia e Ucraina minaccia la crescita dell’economia europea. Nel suo ultimo report mensile, la Bce ha affermato che i rischi per le prospettive economiche sono aumentati ma l’inflazione dovrebbe stabilizzarsi attorno al 2%. In generale, lo scenario è fortemente incerto e gli effetti potrebbero riflettersi sui prezzi azionari.
Cash Collect Autocallable Worst of

Lo strumento più adatto in questa fase di mercato è il certificato “Cash Collect Autocallable Worst Of with Memory”. 

L’impennata dei prezzi delle materie prime provocata dalla guerra tra Russia e Ucraina minaccia la crescita dell’economia europea. Nel suo ultimo report mensile, la Bce ha affermato che i rischi per le prospettive economiche sono aumentati ma l’inflazione dovrebbe stabilizzarsi attorno al 2%. In generale, lo scenario è fortemente incerto e gli effetti potrebbero riflettersi sui prezzi azionari.

In questo contesto, per preservare gli investimenti sul portafoglio azionario è possibile combinare uno strumento in grado di guadagnare anche da movimenti laterali o leggermente al ribasso. Lo strumento più adatto in questa fase di mercato è il certificato “Cash Collect Autocallable Worst Of with Memory”. 

Caratteristiche dello strumento

I Cash Collect Autocallable Worst Of with Memory Certificates sono strumenti derivati generalmente impiegati da investitori con aspettative moderatamente ribassiste. Permettono di ottenere un flusso cedolare periodico condizionato al fatto che, alle date di rilevazione intermedie, tutti i sottostanti del paniere quotino ad un livello compreso tra il Valore iniziale e la Barriera.

Tra questa tipologia di certificati quello costruito sui sottostanti Eni e Intesa Sanpaolo denominato Cash Collect Autocallable Worst of with Memory (Isin DE000HB3Q3A0), emesso il 18 marzo e che attualmente quota a 990,70 euro.

Il certificato permette di ricevere premi mensili pari a 6,70 euro se nelle Date di Osservazione l’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore (caratteristica Worst Of), è maggiore o uguale al Livello di Pagamento dell’Importo Aggiuntivo Condizionato.

La prima data utile per l’osservazione dell’importo condizionato aggiuntivo è l’8 aprile 2022.

Grazie all’ “Effetto Memoria”, i premi non corrisposti alle rispettive date di osservazione vengono pagati successivamente alla prima data di osservazione in cui il valore dell’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore, è pari o superiore al livello di pagamento dell’importo aggiuntivo condizionato.

Inoltre mensilmente, a partire dal 20 marzo 2023, il Certificato può essere rimborsato anticipatamente se, nella data di osservazione, il valore dell’azione sottostante, facente parte del paniere e con la performance peggiore, è pari o superiore al livello di rimborso anticipato.

Qualora il Certificato giunga a scadenza, sono possibili due scenari:

  • Se alla data di osservazione finale il prezzo di riferimento dell’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore, è uguale o superiore rispetto alla Barriera Capitale fissata all’emissione, lo strumento rimborsa l’Importo Nominale;
  • Se alla data di osservazione finale il prezzo di riferimento dell’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore, è inferiore alla Barriera Capitale, viene corrisposto un valore di rimborso proporzionale alla performance della stessa a scadenza, così calcolato: Importo di Rimborso = Valore Nominale × [Worst Perf (Finale) ÷ Strike]

Il Paniere di riferimento: Eni e Intesa Sanpaolo

Eni fatica a dare seguito alla reazione avviata a metà marzo da area 12,70, media mobile esponenziale a 100 giorni e base del canale che sale dai minimi del 2020. La reazione si è però fermata a ridosso di area 13,70/13,80, a metà strada del percorso verso i massimi di inizio marzo. A frenare il recupero, l’improvviso calo dei prezzi del petrolio, in calo di oltre 6 punti percentuali nella seduta di lunedì.  Il superamento di area 13,80 permetterebbe di guardare in alto verso area 14,60/14,70. Indicazioni di debolezza invece giungerebbero sotto area 13,00.

Intesa Sanpaolo torna a salire dopo a pausa correttiva avviata da 2,17 euro, resistenza orizzontale critica da superare per assistere a un miglioramento convincente. In tal caso atteso un allungo fino a 2,27/2,30 euro poi a 2,45, quota pari al 6,8% di ritracciamento del ribasso in atto da febbraio.  Pericolose invece discese sotto i 2 euro, prologo a un nuovo affondo verso 1,70 almeno.

Barriera e strike dei titoli del paniere

Indicatore di Rischio

L’indicatore di rischio assume che l’investitore mantenga il prodotto sino a scadenza. Il rischio effettivo può variare in modo significativo in caso di vendita del prodotto in un momento antecedente e l’investitore potrebbe ottenere un rendimento minore. L’indicatore sintetico di rischio è una guida per il livello di rischio di questo strumento finanziario rispetto ad altri prodotti. Tale indicatore illustra le probabilità di perdita del capitale per l’investitore a causa dell’andamento dei mercati o se l’Emittente, per effetto di un deterioramento della sua solvibilità ovvero versi in uno stato di dissesto, non sia in grado di corrispondere gli importi dovuti in relazione allo strumento finanziario (livello 5/7).

Da sapere prima di investire

Rischio di credito sull’Emittente.  I certificati espongono l’investitore al rischio di credito sull’Emittente, compreso il rischio connesso all’utilizzo del “Bail-In” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.

Capitale iniziale non garantito. In caso di variazione negativa del sottostante superiore al livello della Barriera o nel caso di insolvenza dell’emittente, non è prevista la restituzione del capitale inizialmente investito.

Importo a scadenza. L’investitore è esposto al rischio di perdita (anche totale) del capitale investito nel caso in cui alla scadenza il Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante risultasse inferiore a quello corrispondente alla Barriera.

Dividendi. Ai possessori dei certificati non sono riconosciuti gli eventuali dividendi distribuiti dall’azione sottostante e non hanno alcun diritto ulteriore derivante dal possesso dell’azione stessa (per esempio i diritti di voto).

Fiscalità. I redditi derivanti da certificati di investimento sono soggetti ad una tassazione pari al 26%. Questo valore viene calcolato sia sui profitti derivanti da vendita (o rimborso) del certificato ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto sia sull’importo delle cedole eventualmente staccate dal prodotto finanziario durante la sua vita. E’ consentito compensare i redditi derivanti dai certificati con le minusvalenze rivenienti anche da altri titoli.


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