Il settore dello streaming sta perdendo colpi e le previsioni per i prossimi mesi non sono incoraggianti. La concorrenza sempre più serrata e gli spazi di crescita limitati mettono sotto pressione il valore dei titoli in borsa. Ecco allora come sfruttare le fasi di lateralità o di ribasso del mercato senza perdere opportunità di investimentolo strumento più adatto in questa fase di mercato è il certificato “Cash Collect Autocallable Worst Of”.
Indice dei contenuti
Caratteristiche dello strumento
I Cash Collect Autocallable Worst Of Certificates sono strumenti derivati generalmente impiegati da investitori con aspettative moderatamente ribassiste. Permettono di ottenere un flusso cedolare periodico condizionato al fatto che, alle date di rilevazione intermedie, tutti i sottostanti del paniere quotino ad un livello compreso tra il Valore iniziale e la Barriera.
Tra questa tipologia di certificati quello costruito sui sottostanti Disney, Netflix e Universal Music denominato Cash Collect Autocallable Worst of with Memory (Isin DE000HB1YKT6) permette di ricevere premi condizionati pari a EUR 19,00 alle date del 29/04/2022, al 29/07/2022 e al 31/10/2022.
Il prodotto può essere rimborsato anticipatamente se la Worst Performance valutata ad una certa data di osservazione (la prima è il 24/01/2023) è pari o superiore al Livello di Rimborso Anticipato (indicato nel prospetto).
Qualora il Certificate giunga a scadenza, sono possibili due scenari:
- Se il valore dell’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore, è pari o superiore rispetto al livello Barriera, lo strumento rimborsa l’Importo Nominale;
- se il valore dell’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore, è inferiore al livello Barriera, viene corrisposto un valore commisurato alla performance dell’azione sottostante, facente parte del Paniere e con la performance peggiore: in questa ipotesi, i Certificate non proteggono il capitale investito. L’investitore è esposto al rischio di perdita anche totale del capitale investito.
Dove, importo di Rimborso = Valore Nominale x Worst Performance (finale) /Strike
Il Paniere di riferimento: Walt Disney, Netflix e Universal Music
Walt Disney ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2022 con un EPS rettificato in crescita da 32 centesimi a 1,06 dollari, contro i 74 centesimi del consensus. Gli utenti totali dello streaming sono aumentati a 196,4 milioni, contro i 191,1 milioni previsti dal mercato. Confermata anche la guidance di 230-260 milioni di abbonati ai servizi di streaming di Disney+ entro il 2024.
Sebbene la tendenza di fondo sia ribassista per il titolo, nella ultime settimane si è assistito a un tentativo di rimbalzo che ha riavvicinato i prezzi ai massimi di inizio anno a 160 dollari circa. Oltre questo limite possibile allungo verso area 175, trend line che scende dai massimi di marzo 2021. Sotto area 140 rischio invece di un nuovo test del minimo di gennaio a circa 130 dollari e di affondo fino a 118 circa.
Netflix è letteralmente crollata dopo la pubblicazione dei risultati del quarto trimestre 2022: gli abbonati sono cresciuti meno del previsto nel 2021 e al ritmo più lento degli ultimi cinque anni. Pur vantando il primo posto al mondo in numero abbonati (222 milioni), la società riflette le difficoltà del settore streaming sempre più affollato di concorrenti. A livello finanziario la società ha riportato buoni risultati: utili a 607 milioni di dollari (+12%) e ricavi in crescita del 16% a 7,7 miliardi di dollari.
Graficamente il titolo è crollato fino a testare a 370/375 la trend line che sale dai bottom del 2016, violandola marginalmente. Solo discese definitive sotto questo limite farebbero dunque temere un ulteriore deterioramento del quadro grafico anticipando cali verso 290 dollari. Indicazioni positive invece oltre 460 per target a 510 almeno.
Universal Music leader dell’editoria musicale in Europa, ha debuttato in borsa sull’Euronext di Amsterdam lo scorso settembre, dopo l’assegnazione da parte di Vivendi ai soci del 60% del capitale. Il titolo ha toccato un massimo a 27,96 euro a novembre per poi iniziare una flessione che non accenna a rallentare. La violazione del minimo di fine gennaio a 20,635 fa temere nuovi cali verso 19,50 circa, base del canale che scende dai top di novembre. Primi segnali di ripresa giungerebbero oltre area 22 ma solo oltre 22,73, lato superiore del medesimo canale, sarebbe lecito attendere un miglioramento.
Strategie operative con il Certificate Cash Collect Autocallable
Per i titoli del paniere lo scenario si prospetta moderatamente ribassista, ma la strategia è attuabile anche in una visione neutrale. Il nome del prodotto è Cash Collect Autocallable Worst of with Memory (Isin DE000HB1YKT6) ultimo prezzo scambiato a 963 euro, emesso il 31 gennaio 2022. Il prossimo coupon condizionato è pari a 19,00 euro con data di osservazione il 29/04/2022. Di seguito sono indicati Barriera e Strike dei titoli che compongono il paniere:
Titolo Barriera Strike
Walt Disney 69,315 138,63
Netflix 192,18 384,36
Universal M. 10,855 21,71
Indicatore di Rischio
L’indicatore di rischio assume che l’investitore mantenga il prodotto sino a scadenza. Il rischio effettivo può variare in modo significativo in caso di vendita del prodotto in un momento antecedente e l’investitore potrebbe ottenere un rendimento minore. L’indicatore sintetico di rischio è una guida per il livello di rischio di questo strumento finanziario rispetto ad altri prodotti.
Tale indicatore illustra le probabilità di perdita del capitale per l’investitore a causa dell’andamento dei mercati o se l’Emittente, per effetto di un deterioramento della sua solvibilità ovvero versi in uno stato di dissesto, non sia in grado di corrispondere gli importi dovuti in relazione allo strumento finanziario (livello 6/7).
Da sapere prima di investire
Rischio di credito sull’Emittente. I certificati espongono l’investitore al rischio di credito sull’Emittente, compreso il rischio connesso all’utilizzo del “Bail-In” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.
Capitale iniziale non garantito. In caso di variazione negativa del sottostante superiore al livello della Barriera o nel caso di insolvenza dell’emittente, non è prevista la restituzione del capitale inizialmente investito.
Importo a scadenza. L’investitore è esposto al rischio di perdita (anche totale) del capitale investito nel caso in cui alla scadenza il Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante risultasse inferiore a quello corrispondente alla Barriera.
Dividendi. Ai possessori dei certificati non sono riconosciuti gli eventuali dividendi distribuiti dall’azione sottostante e non hanno alcun diritto ulteriore derivante dal possesso dell’azione stessa (per esempio i diritti di voto).
Fiscalità. I redditi derivanti da certificati di investimento sono soggetti ad una tassazione pari al 26%. Questo valore viene calcolato sia sui profitti derivanti da vendita (o rimborso) del certificato ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto sia sull’importo delle cedole eventualmente staccate dal prodotto finanziario durante la sua vita. E’ consentito compensare i redditi derivanti dai certificati con le minusvalenze rivenienti anche da altri titoli.
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