Il Cash Collect Protezione 100% Worst of 30.12.2031 ha, in questo caso, una durata di 10 anni. Ogni anno viene fatta una valutazione per corrispondere gli importi aggiuntivi condizionati: se l’azione con la performance peggiore (caratteristica Worst Of), ha un valore pari o superiore al livello Importo Aggiuntivo Condizionato, gli investitori ricevono un importo pari a 20 euro.
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Caratteristiche dello strumento
Il Cash Collect Protezione 100% Worst of 30.12.2031 ha, in questo caso, una durata di 10 anni. Ogni anno viene fatta una valutazione per corrispondere gli importi aggiuntivi condizionati: se l’azione con la performance peggiore (caratteristica Worst Of), ha un valore pari o superiore al livello Importo Aggiuntivo Condizionato, gli investitori ricevono un importo pari a 20 euro dal primo al secondo anno, 30 euro dal terzo al quinto anno, 40 euro dal sesto all’ottavo anno, 50 euro il nono anno, 60 euro il decimo anno.
A scadenza, qualunque sia il prezzo del sottostante, l’importo di liquidazione sarà sempre pari a 1.000 euro.
Il valore dei Certificati è legato principalmente all’andamento del Sottostante Worst of. In generale, variazioni positive del Sottostante Worst of avranno un impatto positivo sul valore dei Certificati, mentre variazioni negative del Sottostante Worst of avranno un impatto negativo sul valore dei Certificati poiché la corresponsione degli Importi Aggiuntivi Condizionati dipende, tra l’altro, dall’andamento del Sottostante Worst of.
Inoltre, il valore dei Certificati è influenzato anche da altri fattori quali i dividendi attesi, il tempo residuo alla scadenza, i tassi di interesse e la volatilità delle azioni sottostanti.
Il Paniere di riferimento: Intesa, Sanpaolo, Eni, Enel
Intesa Sanpaolo è uno dei maggiori istituti bancari dell’Eurozona, con una capitalizzazione di mercato di oltre EUR 40 mld. La banca italiana ha stretto una partnership strategica con 1875 Finance, multifamily office e gestore patrimoniale indipendente per clienti privati con sede a Ginevra, tramite REYL & Cie, gruppo bancario svizzero controllato da Fideuram. Intesa Sanpaolo accelera così il consolidamento del settore dei gestori patrimoniali in Svizzera.
Bank of America ha recentemente alzato il target price sul titolo a 3,30 euro (da 3 euro precedenti).
Eni è un’azienda multinazionale Italiana quotata sia alla Borsa di Milano (presente nell’indice FTSE MIB) sia al New York Stock Exchange (NYSE). È il sesto gruppo petrolifero mondiale per fatturato. Grazie a cinque nuove licenze esplorative acquisite in Egitto, Eni rafforza la propria presenza nel paese, ne sostiene il mercato intero e contribuisce all’esportazione di Gnl.
Gli analisti di Equita hanno assegnato un rating buy su Eni con obiettivo di 15 euro (in vista della potenziale ripresa dei volumi di gas in Italia).
Enel, multinazionale con sede in Italia, è uno dei principali operatori integrati nei settori dell’elettricità e del gas di Europa e America Latina. Il gruppo ha presentato a fine novembre il piano industriale 2022-2024, basato su quattro linee strategiche che puntano a obiettivi di elettrificazione e decarbonizzazione del gruppo. Entro la fine del periodo sono previsti un EBITDA ordinario a 21,0-21,6 miliardi di euro (atteso 2021 a 18,7-19,3), un utile netto ordinario a 6,7-6,9 miliardi (atteso 2021 a 5,4-5,6), un dividendo a 0,43 euro entro il 2024 (atteso 2021 a 0,38), con un rialzo stimato del 13%.
Gli esperti di Goldman Sachs hanno inserito il titolo tra i top pick con una raccomandazione “buy” e un prezzo obiettivo a 10,5 euro.
Andamento dei sottostanti
Intesa Sanpaolo ha recuperato i livelli di metà novembre, precedenti lo scivolone subito a fine anno. Il titolo dovrà stabilizzarsi al di sopra di area 2,40 e attaccare area 2,50 per rivedere i top del 2021 a 2,5925. Segnali di cedimento da non sottovalutare solo sotto 2,33 euro.
Eni resta in pressing contro i massimi di novembre a 12,88 euro. Conferme oltre questo limite sposterebbero il target a 13,264, per la chiusura del gap down di fine gennaio 2020. Indicazioni di debolezza giungerebbero invece sotto quota 12, per supporti a 11,50 circa, critici nel medio termine.
Enel sta cercando di opporsi alle vendite in atto dal 4 gennaio. Il supporto dinamico a 6,90 circa, punto di passaggio della media esponenziale a 50 sedute e di quella a 20 sedute, potrebbe offrire una solida base per una reazione dei prezzi verso le resistenze posizionate tra 7,20 e 7,30. Oltre quest’area target a 7,53 e 7,78 euro. Nuovi segnali di cedimento, invece, sotto 6,80 per 6,50 circa.
Strategie operative con il Certificate Cash Collect Worst-Of Protection 100%
Per i titoli del paniere lo scenario si prospetta moderatamente rialzista, ma la strategia è attuabile anche in una visione neutrale. Il nome del prodotto è Cash Collect Worst-Of Protection 100% (Isin IT0005456121), ultimo prezzo scambiato a 949 euro, emesso il 30 dicembre 2021, con scadenza il 30 dicembre 20311. Il prossimo trigger per il pagamento del Coupon Condizionato da 20 euro è il 22 dicembre 2022. Di seguito sono indicati Barriera e Strike dei titoli che compongono il paniere:
Titolo Barriera Strike
Intesa 2,277 2,227
Eni 12,28 12,28
Enel 7,01 7,01
Indicatore di Rischio
L’indicatore sintetico di rischio è una guida per il livello di rischio di questo Certificato rispetto ad altri prodotti. Tale indicatore illustra le probabilità di perdita del capitale per l’investitore a causa dell’andamento dei mercati o se l’Emittente, per effetto di un deterioramento della sua solvibilità ovvero versi in uno stato di dissesto, non sia in grado di corrispondere gli importi dovuti in relazione ai Certificati. Il Certificato è stato classificato, in termini di rischio, 3 su 7, che rappresenta la classe di rischio medio-bassa.
Da sapere prima di investire
Rischio di credito sull’Emittente. I certificati espongono l’investitore al rischio di credito sull’Emittente, compreso il rischio connesso all’utilizzo del “Bail-In” e degli altri strumenti di risoluzione previsti dalla Direttiva Europea in tema di risanamento e risoluzione degli enti creditizi.
Capitale iniziale non garantito. In caso di variazione negativa del sottostante superiore al livello della Barriera o nel caso di insolvenza dell’emittente, non è prevista la restituzione del capitale inizialmente investito.
Importo a scadenza. L’investitore è esposto al rischio di perdita (anche totale) del capitale investito nel caso in cui alla scadenza il Prezzo di Riferimento dell’azione sottostante risultasse inferiore a quello corrispondente alla Barriera.
Dividendi. Ai possessori dei certificati non sono riconosciuti gli eventuali dividendi distribuiti dall’azione sottostante e non hanno alcun diritto ulteriore derivante dal possesso dell’azione stessa (per esempio i diritti di voto).
Fiscalità. I redditi derivanti da certificati di investimento sono soggetti ad una tassazione pari al 26%. Questo valore viene calcolato sia sui profitti derivanti da vendita (o rimborso) del certificato ad un prezzo superiore rispetto a quello di acquisto sia sull’importo delle cedole eventualmente staccate dal prodotto finanziario durante la sua vita. E’ consentito compensare i redditi derivanti dai certificati con le minusvalenze rivenienti anche da altri titoli.
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