L’economia mondiale ha subito nell’ultimo anno un passaggio dalla ripresa di inizio ciclo all’espansione di metà ciclo. L’incertezza si diffonde tra i mercati, nelle economie e nelle comunità. Riportiamo un commento tratto dalle Prospettive Cicliche di Pimco, a cura di Tiffany Wilding, economista esperta di America Settentrionale di Pimco con le sue previsioni sugli investimenti.
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Volatilità e incertezza
Nel 2021 la ripresa economica mondiale è perseguita in maniera disorganica tra i differenti settori e regioni. Con i massimi effetti economici della pandemia verosimilmente alle spalle anche il picco di sostegno da parte delle autorità e di crescita del PIL reale è stato probabilmente raggiunto nel 2021. Ci aspettiamo che la crescita del PIL dei mercati sviluppati deceleri da un tasso medio annuo del 5,0% nel 2021 al 4,0% nel 2022.
La velocità della ripresa economica assieme agli investimenti e all’andamento volatile del virus hanno contribuito a strozzature più cospicue sui mercati dei beni e del lavoro che hanno fatto impennare l’inflazione. Ci aspettiamo che l’inflazione nei mercati sviluppati si ripristini per riportarsi verso l’obiettivo delle banche centrali entro la fine del 2022, ma solo dopo aver raggiunto il picco al 5,1% nel 4° trimestre 2021.
In conseguenza dell’entità e della persistenza del recente sforamento dell’inflazione, ci attendiamo inoltre un avvio anticipato del ciclo di aumenti dei tassi da parte delle banche centrali nei mercati sviluppati e abbiamo rivisto al rialzo le nostre previsioni sul probabile livello terminale dei tassi in molte economie
emergenti.
Implicazioni per gli investimenti
Nonostante questi rischi, i mercati sembrano prezzare uno scenario senza nuvole in cui le banche centrali
realizzano lo sfuggevole atterraggio morbido senza significativi aumenti dei tassi.
I premi al rischio e i rendimenti non riflettono potenziali scenari di ribasso a nostro giudizio, questo esige
cautela e un approccio rigoroso alla costruzione di portafoglio.
Duration e posizionamento sulla curva dei rendimenti
Intendiamo in generale avere un posizionamento di sottopeso sulla duration, in larga misura sulla base dello scarso premio al rischio inglobato nella struttura per scadenze. Alla luce della probabilità di maggiore volatilità, prevediamo una gestione attiva della duration affinché sia potenzialmente una fonte più significativa di alfa rispetto al passato. Continuiamo a credere che la duration possa fungere da elemento di diversificazione per controbilanciare le componenti più rischiose di un portafoglio d’investimento, pur monitorando possibili cambiamenti delle correlazioni. Siamo orientati a posizionarci per curve più ripide, ancorché leggermente meno del solito date alcune evidenze di
indebolimento dei fattori strutturali d’influenza da decenni sottesi all’irripidimento della curva. Ravvisiamo
opportunità per diversificare il nostro posizionamento sulla curva, tra cui l’assunzione di esposizioni sulle
curve dei rendimenti di Canada, Regno Unito, Nuova Zelanda e Australia.
Credito
Nel credito siamo orientati a un posizionamento di sovrappeso ma con rilevanti caveat. Innanzitutto,
puntiamo a ottenere un’esposizione al credito da fonti diversificate, con una quota minore di obbligazioni
societarie fisiche visto il margine ristretto di ulteriore contrazione degli spread.
Ci attendiamo che la selezione di singoli nomi continui verosimilmente a essere un driver di rendimento per
gli investimenti nei mercati del credito. Stiamo investendo in temi selezionati legati alla ripresa dal COVID
(hotel, aerospazio e turismo), ancorché in modo modesto, nonché in società finanziarie e in settori che
crediamo siano destinati a beneficiare delle importanti trasformazioni. Ravvisiamo inoltre opportunità in
diversi prodotti strutturati e ABS compresi MBS non-agency americani.
Azioni
Pimpo è ottimista sull’azionario globale a fronte del quadro positivo ancorché in rallentamento per
gli utili societari. Ciò detto, ci stiamo preparando per le dinamiche di fase avanzata del ciclo, ponendo ancora
maggiore attenzione alla selezione dei titoli. Ci aspettiamo che le società large cap e di alta qualità siano
destinate a sovraperformare nella fase avanzata del ciclo economico, in linea con l’esperienza storica. Anche
le imprese con capacità di fissazione dei prezzi sono destinate a trarre benefici, a nostro giudizio. Il settore
dei semiconduttori ha potenziale di sovraperformance nel lungo termine, beneficiando della domanda
robusta legata ai temi delle trasformazioni illustrate nel nostro Secular Outlook, tra cui la digitalizzazione al
pari di molti ambiti interessati dalle iniziative per azzerare le emissioni nette di anidride carbonica.
Mercati emergenti
Riguardo al debito in valuta locale ed estera dei mercati emergenti, siamo coscienti dei
diversi rischi di investire in questa classe di attivo volatile, soprattutto a fronte di un inasprimento della
politica monetaria negli Stati Uniti. Siamo tuttavia attratti da svariati fattori che conferiscono appetibilità ai
mercati emergenti nel contesto di un portafoglio diversificato e alla luce della nostra preferenza per una
minore esposizione alle obbligazioni societarie fisiche.
Commodity
Siamo relativamente ottimisti sui prezzi dell’energia, tuttavia ci aspettiamo che gli incrementi
di prezzo del greggio siano limitati dall’aumento della produzione energetica americana. I prezzi del gas
naturale sono sostenuti da esportazioni robuste anche se l’aumentata produzione statunitense ci induce a
maggiore cautela sulle prospettive per il 2022. Siamo attratti dal mercato delle quote di emissione che ci
aspettiamo sarà fortemente sostenuto dalla transizione dai combustibili fossili al green.