Come la pandemia ha trasformato l’high yield statunitense

high yield

Il volume record di downgrade e il brusco aumento dei default hanno trasformato il segmento high yield statunitense in scia alla pandemia

La trasformazione del segmento high yield ha creato opportunità interessanti, ma anche un contesto di investimento burrascoso, con il rischio di credito che è destinato a restare elevato nel breve.

L’importanza della liquidità in un mondo incerto
La maggior parte dei settori più colpiti dal coronavirus probabilmente riuscirà a riprendersi. Quando le restrizioni verranno rimosse, le persone vorranno tornare a utilizzare hotel, ristoranti, teatri e – forse – anche navi da crociera. Tuttavia, è impossibile prevedere quando ciò avverrà, perché non possiamo sapere quale sarà la traiettoria del virus e se serviranno ulteriori restrizioni. Per questo, è cruciale individuare le società che hanno più probabilità di sopravvivere alla fase attuale e di emergere rafforzate dalla crisi.

Per ‘scovare’ queste società, bisogna concentrarsi soprattutto sull’asset coverage ratio – che misura la capacità di un emittente di ripagare i debiti liquidando i propri asset – e sulla liquidità. Quest’ultima è stata una delle problematiche principali dall’inizio della pandemia. Le società che hanno più probabilità di recuperare nei settori più colpiti sono proprio quelle che hanno abbastanza liquidità in bilancio da poter sopportare altre impennate nei contagi e il cui modello di business rimane solido.

Le società che effettivamente sopravvivranno dovranno affrontare alcune sfide impegnative. Finché la prospettiva di ulteriori aumenti dei contagi rimane aperta e non è disponibile un vaccino, le aziende USA sono soggette al rischio di disruption delle catene di approvvigionamento. Allo stesso tempo, tuttavia, il focus prevalentemente domestico del settore HY statunitense fornisce agli investitori una certa protezione dai rischi legati agli sviluppi oltreoceano.

Elezioni, l’impatto sui settori energia e healthcare
Altri rischi però arrivano da più vicino. Se il candidato democratico Joe Biden vincesse le elezioni, cambierebbe l’orientamento delle politiche governative in molte aree. Ad esempio, i produttori di energia – gli emittenti principali di bond HY – potrebbero vedere limitate le proprie attività dal piano di Biden sul cambiamento climatico da $1.700 miliardi, che punta a rafforzare l’uso di energia rinnovabile nel settore dei trasporti, dell’elettricità e delle costruzioni. Si tratterebbe di un significativo spostamento rispetto allo status quo, dato che il piano energetico di Trump si concentra sull’ampliamento delle trivellazioni per l’estrazione di petrolio e gas sul suolo federale e offshore, senza alcun impegno riguardo al cambiamento climatico.

Anche il settore healthcare sarà impattato dall’esito delle elezioni. Se vincesse Donald Trump, proseguirebbe nel suo impegno a smantellare l’Affordable Care Act (ACA): ciò favorirebbe le società farmaceutiche statunitensi e i grandi gruppi assicurativi. Il settore healthcare rappresenta poco più del 9% del mercato HY statunitense, con ospedali e strutture sanitarie che contano per il 4%: sarebbe proprio quest’ultimo segmento ad essere più colpito in caso di abrogazione dell’ACA, dato che 20 milioni di cittadini che altrimenti sarebbero senza assicurazione sanitaria stanno ricevendo cure grazie a questo programma.

All’opposto, Biden ha promesso di rafforzare ed espandere l’ACA, cosa che metterebbe in difficoltà i gruppi farmaceutici, riducendo le barriere all’entrata per i player stranieri. Inoltre, la proposta di Biden di offrire ai cittadini una nuova opzione pubblica di assicurazione sanitaria non è ben vista dai gruppi assicurativi, mentre il suo impegno ad aumentare i test per il coronavirus e a promuovere nuove terapie potrebbe favorire le aziende biotech e i produttori di strumenti medici.

Il rendimento non è mai gratis
Sebbene le ottime opportunità di acquisto che sono emerse con il sell-off all’inizio della pandemia siano ormai venute meno, crediamo che il mercato HY statunitense continui ad offrire alcuni spunti molto interessanti. I tassi bassi significano che gli investitori devono spingersi più in basso nello spettro del credito per trovare rendimenti e il settore HY offre questo potenziale. I flussi verso l’asset class sono quasi su livelli record, nonostante l’aumento dei default: ciò significa che il mercato ha assunto un approccio molto lungimirante.

Le inefficienze di mercato e i rischi di default permangono e mettono in evidenza l’importanza di un approccio attivo all’asset class: il rendimento non è mai gratis, soprattutto nel contesto attuale. La chiave per affrontare i prossimi 12 mesi sarà puntare a generare reddito ed evitare errori sul credito. Crediamo che una gestione attiva e una selezione bottom-up dei titoli saranno essenziali per raggiungere questo obiettivo.

Commento a cura di Kevin Loome, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV – US High Yield Bond Fund, e Gregor Dannacher, Global Credit Portfolio Specialist, T. Rowe Price

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